Cosa ci fa un artistico e struggente monumento funerario in una piccola chiesa sul lungomare di Bagnoli? È il riconoscimento a un personaggio benemerito, l’ingegnere Salvatore Cafaro, benefattore noto alla comunità locale per le sue opere di generosità verso i poveri, per il suo infinito amore per la famiglia ed esempio per la sua fede. A Bagnoli negli anni ’40 del secolo scorso, Salvatore Cafaro, su suolo acquistato allo scopo dal vescovo di Pozzuoli, per la comodità dei fedeli, fece costruire una chiesa a sue spese. Alla posa della prima pietra dell’edificio, nel maggio del 1942, fu murata una pergamena con la dicitura: Diocesi di Pozzuoli Bagnoli di Napoli. Su questo suolo acquistato da S.E. rev.mo mons. Alfonso Castaldo, Vescovo di Pozzuoli, è stato realizzato questo sacro tempio dedicato per opere di culto e di carità iniziato il 17/5/1942 è stato ultimato il 17/5/1944 e dedicato alla Beata Vergine del Carmelo e a S. Pasquale Baylon.
Grazie all’intervento del Rettore del Seminario di Pozzuoli Vincenzo Cafaro, per indulto pontificio, nel 1944 vennero trasferite nel monumento funerario le spoglie di Carmela Ferrara e del figlio Pasqualino, deceduto ad appena 16 anni per tifo, a pochi giorni l’uno dall’altra, salme già custodite nella cappella gentilizia del cimitero di Fuorigrotta. I lavori furono seguiti con meticolosa attenzione da parte di monsignor Cafaro, fratello del costruttore. La grande opera statuaria, impegno dello scultore Enzo Puchetti, fu realizzata con marmi pregiati e fu posta sulla sinistra dell’altare della piccola chiesa, struttura edificata laddove prima c’era il “Giardino delle Palme”, una pertinenza delle Terme di Agnano. All’interno del tempio è visibile una targa con la scritta Dolore di padre, affetto di sposo e fede in Dio fecero progettare e costruire a sue spese all’ing. Salvatore Cafaro questo sacro tempio a perenne memoria
della sua indimenticabile Consorte Carmela Ferrara e del diletto Figliolo Pasqualino volati al cielo in verde età nei dì 18-6 e 15-7 1940. La storia abbastanza originale del monumento funerario collocato a Bagnoli, fa riferimento a un divieto, in vigore fin dall’epoca napoleonica: quello di seppellire spoglie mortali negli edifici sacri adibiti al culto. Quindi suscettibile di deroghe all’antico veto. Il monumento è ricoperto di travertino. Nell’interno un intreccio di marmi (giallo di Siena, rosso e verde cupo e cipollino) con l’intestazione ai sepolti, mentre il pavimento della scultura è in repen, marmo di colore grigio con resti fossili in parte evidenti, utilizzato fin dall’antichità.
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Salvatore Cafaro, nato nel 1898, si è spento a Bagnoli nel 1983. Era un discendente di Pasquale Cafaro, musicista del ‘700, maestro di cappella alla corte napoletana. In memoria di Pasqualino il padre finanziò anche un “Ospizio Permanente” e un asilo, posto in un grande giardino dell’ex Rione Ferrara, sempre a Bagnoli. A Carmela Ferrara, proprietaria terriera e di immobili, la toponomastica cittadina ha dedicato anche una strada nei pressi di quella dedicata al diletto figliolo.