La Chiesa di Pozzuoli e di Ischia in festa per il cinquantesimo anniversario di ordinazione presbiterale del vescovo emerito, Gennaro Pascarella. La concelebrazione eucaristica, svolta oggi, sabato 14 settembre, a Quarto, nella parrocchia santuario Maria Regina della Pace, con la presenza di numerosi vescovi della Campania. Il vescovo emerito ha ringraziato tutti i presenti e tutti i fedeli della diocesi, per aver condiviso un momento di grande gioia e per aver voluto rendere grazie al Signore insieme per questi 50 anni di ministero.
«La tentazione che si è affacciata con forza nella mia vita in questo tempo, in cui ho ripensato ai 50 anni di presbiterato – ha sottolineato –, è stata quella di lasciarmi prendere dalle mie fragilità, limiti e fallimenti, dal negativo, dal non-vissuto. Tentazione superata da una certezza: il Cristo è il Salvatore, Egli mi ha amato e mi ama non per scherzo. Il suo amore si fa misericordia, perdono, accoglienza, prossimità. Gesù è il nostro Salvatore. Non si fa bloccare dalla nostra miseria, dai nostri peccati, dai nostri fallimenti, dalle nostre lentezze, a volte dalla durezza della nostra mente e del nostro cuore. Non si impone, si rivolge alla nostra libertà, bussa alla porta della nostra vita – e non si stanca mai di bussare – ma entra solo se noi gli apriamo. Gesù è nato, è morto, è risorto per tutti. Nessuno è escluso dal suo abbraccio sulla croce. Il Vangelo è per tutti, le porte della Chiesa devono essere aperte ed accoglienti per tutti». (foto a destra della celebrazione di Andreina Moio).
Pascarella riprende le parole del cardinale Carlo Maria Martini, quando scriveva “Rispetto all’incredulità attorno a noi, la risposta non può essere miglioriamo la catechesi, organizziamoci meglio, preghiamo di più. Bisogna puntare sul caso serio, aiutare la gente a riconoscere e accogliere un Dio che si esprime nella fragilità e nell’umiltà, un Dio che risplenda nell’estrema inermità del Crocifisso”.
E ricorda anche Sant’Agostino che si rivolgeva così ai suo fedeli nell’anniversario della sua ordinazione episcopale: “Ma anche voi sostenetemi, perché, secondo il comando dell’Apostolo, portiamo i pesi gli uni gli altri, e così adempiamo la legge di Cristo (Gal 6,2). Se mi atterrisce l’essere per voi, mi consola l’essere con voi. Perché per voi sono vescovo, con voi sono cristiano”.
«In questi cinquant’anni di presbiterato – conclude il vescovo emerito – ho imparato “a prendere sempre di nuovo Maria a casa mia”. La fedeltà alla preghiera del Rosario mi aiuta a guardare con i suoi occhi i misteri che riguardano Suo figlio e lasciarmi da essi coinvolgere. La sua maternità mi fa sentire al sicuro come un figlio nelle braccia di una madre».
Il vescovo Carlo Villano ha voluto sottolineare la forza del dono del sacerdozio. «La chiamata al sacerdozio costituisce una chiamata al “servire con amore”, quel servire con amore che il vescovo Gennaro ha incarnato, nella pluralità del ministero stesso, nel servizio alle Chiese di Acerra prima e poi come vescovo ad Ariano Irpino Lacedonia, a Pozzuoli e, infine, a Ischia. Ti siamo grati per tutto quello che hai fatto per il popolo di Dio e le Chiese che tu hai guidato. Continueremo a pregare per te. Tu, pastore dal cuore buono, continua a portarci nelle tue preghiere» (nelle foto di Gennaro La Ragione il vescovo durante la celebrazione e con i parenti).