Sabato 14 dicembre, alle ore 10.30, nella “Sala dei Catasti” dell’Archivio di Stato di Napoli (piazzetta del Grande Archivio, 5), presentazione del libro “Italiani d’America – La grande emigrazione negli Stati Uniti”, di Mario Avagliano e Marco Palmieri, edito da Il Mulino.
L’evento, impreziosito da letture e canti sull’emigrazione, è organizzato in collaborazione con il Museo dell’Emigrazione Italiana, l’Associazione per l’Italia nel Mondo, l’Ordine dei Giornalisti della Campania e l’Associazione Meridiani. L’ingresso è gratuito.
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Programma
Saluti: CHIARA BIGGI (Ordine dei Giornalisti della Campania);
Dialogano con gli Autori: GIANLUCA ATTADEMO (Università Federico II di Napoli); GLORIA CHIANESE (storica, Fondazione Valenzi); SALVO IAVARONE (Presidente Asmef).
Modera: ALESSANDRO DI LIEGRO (TGR Rai Campania).
Letture di ROSALBA CANFORA e CARMINE DE PASCALE (Direttore artistico del Gruppo Teatrale Sipario Aperto del Teatro “La Locandina”).
Intermezzo musicale con canti sull’emigrazione a cura di CLAUDIO & DIANA.
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Agli inizi del Novecento Napoli è il principale porto europeo dell’emigrazione verso “La Merica”. Nel capoluogo partenopeo hanno una propria rappresentanza o fanno scalo una settantina di compagnie di navigazione e, come scrive Francesco Saverio Nitti nel 1910, si registra un «numero di partenze d’emigranti che supera quello dei due maggiori porti del Mediterraneo uniti assieme» e «supera assai Anversa, Rotterdam e i grandi porti del Nord, mantenendo il primato su Amburgo e Brema». Fra le parole scritte del libro, quasi si sente risuonare il celebre brano che E. A. Mario compose nel 1919, “Santa Lucia luntana”. Si esplora un grande affresco corale di un fenomeno collettivo che giunse a interessare intere comunità, in particolare del Mezzogiorno, testimoniato da vicende e testimonianze inedite. Il volume viene presentato nella suggestiva Sala del Capitolo del monastero benedettino, attualmente denominata Sala dei Catasti, nel luogo ove sono conservati i passaporti – oggi inseriti in una grande ricerca – di coloro che partirono dai “bastimenti” nel Porto fino agli anni ’50 del ‘900. Un materiale di ricerca inedito e approfondito, che valorizza una declinazione del grande ruolo di memoria collettiva dell’Archivio di Stato, a cui Avagliano e Palmieri attingono e ne fanno emergere l’importanza, insieme ad altre fonti italiane e americane. È un libro che parla di speranze di una vita migliore, ma anche di sofferenze fisiche e morali, nonché di umiliazioni, grazie a lettere, diari, racconti, canzoni che ci immedesimano in una vicenda corale coinvolgente due Paesi. (cs)