Ieri, venerdì 25 aprile, dopo aver varcato la Porta santa a San Pietro, per rendere omaggio alla salma di papa Francesco, oltre 150 adolescenti delle diocesi di Pozzuoli e di Ischia, si sono ritrovati con il loro vescovo, don Carlo Villano, nel Pontificio collegio urbano a Roma.
Il vescovo ha sottolineato il simbolismo legato alla Porta santa: «È un simbolo. Gesù ha detto “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo” (cfr. Giovanni 10, 1-10). Ci viene offerta la possibilità di passare quella porta. Se accettiamo di attraversarla, non dobbiamo essere necessariamente perfetti. Se vogliamo essere annunciatori del Vangelo, se vogliamo essere dei “bravi ragazzi”, dobbiamo sforzarci di vivere secondo il bene che possiamo fare, accettando i limiti della nostra fragilità. Come ci esortava papa Francesco, dobbiamo essere sempre felici. E siamo contenti nella misura in cui facciamo del bene nella nostra vita».
Tanti i ricordi legati alla figura di Bergoglio, ai suoi richiami alla pace, alle periferie esistenziali, alla cura del creato, alla ecologia integrale. «Dopo il cammino, anche faticoso, perché siamo stati in fila, sotto il sole – ha sottolineato il vescovo – siamo passati sotto la Porta santa per ringraziare il Signore del dono enorme che ha fatto alla Chiesa, con la vita di papa Francesco, che ha voluto annunciare il Vangelo fino alla fine. Se accettiamo di “passare” Gesù nella nostra vita, se passiamo oltre quella porta, dobbiamo sapere che non cambia tutto velocemente, non si arriva subito alla meta, si deve fare un cammino. L’importante è iniziare un cammino, anche nei momenti difficili».
In conclusione, il vescovo ha invitato i giovani a proiettarsi in modo positivo verso il futuro, anche ponendosi domande, in particolare a domandarsi: “Cosa vorrei lasciare alle mie spalle che mi blocca ad andare avanti, quale peso devo lasciare per essere veramente felice?”
Alla guida dei giovani il direttore della pastorale giovanile diocesana di Ischia, don Marco Trani, e di Pozzuoli, don Enzo Cimarelli, che ricorda l’intensità della mattinata vissuta: «In un silenzio carico di emozione, i ragazzi hanno potuto sostare davanti al corpo di papa Francesco, testimone instancabile di amore, misericordia e servizio. Tra volti commossi e mani giunte, il pellegrinaggio è diventato un momento di profonda comunione: uno scambio silenzioso tra generazioni, un passaggio di testimone carico di responsabilità e di luce».
Oggi, come ci riporta Francesca Attanasio della pastorale giovanile diocesana, il gruppo dei giovani attraverserà anche la Porta santa della basilica San Giovanni in Laterano. Domenica si ritroveranno a San Pietro con gli oltre 80.000 ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo per la giornata conclusiva del Giubileo degli Adolescenti.