Centinaia di giovanissimi hanno invaso le strade di Monterusciello lo scorso 8 ottobre quando si è celebrato il Giubileo dei Ragazzi dal titolo “La gioia della misericordia”. Evento che ha visto la partecipazione festosa e, soprattutto, rumorosa di tanti ragazzi provenienti dalle molteplici realtà oratoriali parrocchiali della diocesi e dalle altrettanto numerose realtà associative che da sempre si occupano dei più giovani. Azione Cattolica, Agesci, Araldini, Eureka Jesus, Oratori, Ministranti, Movimento Giovanile Salesiano, tutti insieme, ragazzi ed animatori, per trascorrere una giornata diversa e per fare sentire a tutti la propria presenza.
«E’ stata una primavera dello Spirito. È stato bello perché erano coinvolti tutti i movimenti della nostra Diocesi e c’è stata la presenza di molti sacerdoti, soprattutto giovani. I nostri ragazzi hanno compreso il senso dell’evento e sono stati bravissimi sia nell’animazione della giornata e sia nei momenti di preghiera». Questo il commento a caldo di don Vincenzo Cimarelli, responsabile dell’Ufficio Diocesano degli Oratori che ha organizzato l’evento. La giornata ha avuto inizio nella parrocchia di Sant’Artema con un momento di accoglienza. Subito dopo, i partecipanti, guidati dai loro animatori, hanno percorso le vie del quartiere marciando per la Pace fino a raggiungere la parrocchia di San Paolo Apostolo. Dove sono arrivati insieme al vescovo, monsignor Gennaro Pascarella che, dopo un breve saluto, ha accompagnato i suoi ragazzi nella celebrazione del loro Giubileo della Misericordia, attraversando la Porta Santa in silenzio e in preghiera. Un momento di forte spiritualità vissuto dai giovani con grande partecipazione. A seguire un momento di festa, il vivere la gioia, con giochi di gruppo e tanto divertimento pensato proprio per loro, fino al momento di condivisione della giornata che si avviava alla conclusione.
Durante la manifestazione sono stati raccolti quasi settecento euro. «E’ stato un gesto di condivisione che abbiamo chiesto ai nostri ragazzi – spiega don Cimarelli – sono soldi che abbiamo già inviato alle popolazioni colpite dal sisma nel centro Italia. La giornata è stata scandita da giochi per i più piccoli e laboratori per i grandi. Alla fine è stato creato quello che abbiamo chiamato un “monumento dell’evento”: un grande cuore di legno composto da tanti pezzi su cui ogni gruppo ha scritto una frase o ha lasciato un disegno». L’animazione è stata curata dalla cooperativa Anima Giovane.
I prossimi appuntamenti dell’Ufficio Diocesano per gli Oratori: a novembre partiranno i corsi di formazione per pre-animatori (dai 14 ai 16 anni), per animatori (dai 16 ai 25) e per gli educatori (gli adulti) curati dal Centro educativo diocesano. Il 29 gennaio – la domenica precedente il 31, festa liturgica di San Giovanni Bosco – si terrà la Veglia e il conferimento del Mandato agli animatori. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile e si terrà nella parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli a Soccavo.
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Piccoli segni cambiano il rapporto con gli altri
«Devo dire che è il primo incontro significativo e importante dedicato agli oratori e che prima non è mai stato fatto a Pozzuoli – racconta Ilaria, animatrice di un oratorio parrocchiale – E secondo me da qui si può determinare una crescita importante, specialmente per noi animatori. Vedendoci e confrontandoci anche con altre realtà, naturalmente puoi anche migliorare lì dove tu sei carente o debole. E poi ripeto: è stato divertentissimo». «Quello che mi ha colpito era la partecipazione della gente di Monterusciello – ha ricordato il diacono Pietro Bombace della parrocchia Beata Vergine Maria di Lourdes alla Loggetta – ci salutavano e ci facevano le foto dal balcone e qualcuno applaudiva. È stato un bel momento anche per loro. La gente partecipava all’animazione e il corteo aperto dal vescovo ha dato la sensazione che fosse, teologicamente parlando, un gregge guidato dal suo pastore. È stato bello quando il vescovo ha varcato la Porta Santa. In quel momento i ragazzi hanno fatto silenzio ed è stata un’occasione di profonda gioia e spiritualità. Tutti, anche i più giovani, hanno capito bene il significato della manifestazione». È lo stesso don Vincenzo a ricordare un episodio: «Il giorno dopo una ragazza di undici anni mi ha detto che nel momento in cui ha attraversato la Porta Santa ha pensato ad un’amica con cui aveva da poco litigato. Appena tornata a casa l’ha chiamata. Questi sono piccoli ma significativi segni di come un evento del genere possa aiutare i più giovani a cambiare il loro modo di rapportarsi con gli altri».
Angelo Volpe
Ciro Biondi