Inaugurato il primo Emporio della Solidarietà in Campania. Nato dalla collaborazione fra l’associazione La Casetta Onlus e la Fondazione Progetto Arca con lo scopo di offrire sostegno alle famiglie indigenti del territorio flegreo, l’emporio ha aperto i battenti in via Cappella 31, a Monte di Procida, a pochi metri dalla sede della stessa associazione che, invece, ha sede nel Comune di Bacoli. In un locale ristrutturato e ben attrezzato con scaffalature e frigoriferi il progetto, in cambio di ore di volontariato, permette di offrire prodotti essenziali quali pasta, riso, olio, latte, «ma l’obiettivo – spiega Mirco Maestrini, responsabile della comunicazione de La Casetta Onlus – è di ampliare progressivamente l’offerta, creando una rete solidale con i commercianti del territorio e diversificando l’offerta dei prodotti».
Non è un social market vero e proprio e non è semplicemente un progetto con cui si danno servizi alle famiglie disagiate, si va ben oltre: si tratta piuttosto di coinvolgerle nel volontariato, soprattutto per farle uscire da quello stato di isolamento e di torpore sociale che, come famiglie indigenti, vivono. «I nuclei familiari individuati – afferma Maestrini – verranno invitati a fare del volontariato in cambio, seguendo dei percorsi specifici di formazione con la presidentessa della nostra associazione, Anna Gallo, e verranno formati con cura, affinché possano capire e comprendere il valore reale dell’aiuto reciproco».
A partecipare al progetto sono 40 famiglie, 20 di Bacoli e 20 di Monte di Procida, individuate direttamente dai Servizi Sociali delle amministrazioni locali coinvolte, con le quali è stato sottoscritto un apposito protocollo di intesa. Non si tratta, dunque, di una semplice distribuzione di beni, ma di una vera e propria spesa e la differenza sta solo nel metodo di pagamento poiché i “clienti” riceveranno un tessera a punti con la quale salderanno il dovuto, grazie all’attività di volontariato.
Insomma, un modo diverso ed innovativo di sostenere le famiglie in difficoltà, che va ben oltre la classica logica dell’assistenzialismo. Ma anche – e soprattutto – un bell’esperimento di natura sociale, vista l’ampia e fitta rete di interazioni tra individui che il progetto si porterà dietro. Perché se la notizia sembra essere solo quella dell’apertura di un “emporio della solidarietà”, in realtà ben più importanti sembrano essere le ricadute sociologiche a lungo termine di un progetto che – al momento – risulta essere unico per caratteristiche sia in Campania che nel Sud del paese.
Simona D’Orso