“Vi auguro di trasmettere sempre un’informazione autentica, senza manipolazioni di sorta, promuovendo ciò che unisce più di quel che divide”. Sono le parole pronunciate dal Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin durante la sua visita nella nuova sede del Consiglio nazionale dell’Ordine nazionale dei Giornalisti a Roma.
Parolin ha sottolineato il “rischio di strumentalizzazione delle notizie da parte di un sistema di potere insidioso” e si è soffermato sul problema del sensazionalismo e della rapidità a ogni costo che qualche volta porta alla diffamazione e spesso declassa le buone notizie a non notizie”.
Il cardinale ha invitato i giornalisti e i giovani della scuola di giornalismo Luiss, intervenuti alla cerimonia, a “costruire ponti di dialogo per contribuire a non allargare l’indifferenza” respingendo “la tentazione di fomentare lo scontro con un linguaggio che esprime violenza e intolleranza”. “Siate occhi e orecchie di chi non può sentire. Fatevi promotori di integrazione a ogni livello. Siate a servizio della comunità, con un compito e una responsabilità precisi: far crescere e maturare una coscienza collettiva”.
“Il vostro è, spesso, un lavoro scomodo e rischioso. In queste occasioni non siete soli”, ha concluso esprimendo solidarietà ai giornalisti che vivono sotto scorta e indicando come modello Tito Brandsma, giornalista martire del nazismo per la sua difesa degli ebrei. Parolin ha, infine, benedetto la nuova sede del Cnog: “Un gesto che nasce dalla fede perché se il Signore non costruisce, invano lavorano i costruttori”.
Il cardinale ha invitato i giornalisti e i giovani della scuola di giornalismo Luiss, intervenuti alla cerimonia, a “costruire ponti di dialogo per contribuire a non allargare l’indifferenza” respingendo “la tentazione di fomentare lo scontro con un linguaggio che esprime violenza e intolleranza”. “Siate occhi e orecchie di chi non può sentire. Fatevi promotori di integrazione a ogni livello. Siate a servizio della comunità, con un compito e una responsabilità precisi: far crescere e maturare una coscienza collettiva”.
“Il vostro è, spesso, un lavoro scomodo e rischioso. In queste occasioni non siete soli”, ha concluso esprimendo solidarietà ai giornalisti che vivono sotto scorta e indicando come modello Tito Brandsma, giornalista martire del nazismo per la sua difesa degli ebrei. Parolin ha, infine, benedetto la nuova sede del Cnog: “Un gesto che nasce dalla fede perché se il Signore non costruisce, invano lavorano i costruttori”.