Nel duomo del Rione Terra, gremito di giovani, la domanda «Maestro, dove dimori?» è stata il filo conduttore della serata dedicata all’inizio delle attività della Pastorale giovanile diocesana. «Venite e vedrete», rispose Gesù a questa domanda. Allo stesso modo Papa Francesco, parlando del Sinodo dei Giovani, ha ribadito che questa semplice frase non è rivolta solo ai discepoli di Gesù, ma anche a noi giovani che dobbiamo avere il coraggio di scegliere la via giusta per saper viaggiare nella vita. Quest’ultima, infatti, non è senza direzione: ha uno scopo, datoci da Dio. Tutto ciò avviene nell’istante in cui udiamo quella voce o sentiamo quell’impulso che ci invita a metterci in cammino nonostante il frastuono del mondo. Qualunque sia la nostra vocazione, l’importante è essere sempre coraggiosi, generosi e soprattutto gioiosi per poter prendere in mano la nostra vita, mirare alle cose più profonde e conservare sempre un cuore libero. «I giovani – dice il Papa – sono un dono da amare e incoraggiare per far sì che questo sinodo, ovvero questo “camminare insieme”, li porti a rispondere alla chiamata che il Signore rivolge ad ognuno di loro e questo è possibile nella misura in cui, anche attraverso l’accompagnamento di guide sagge ed esperte, sapranno intraprendere un itinerario di discernimento per conoscere il progetto di Dio sulla loro vita e raggiungere la felicità, quella vera».
È fondamentale però far sentire la nostra sensibilità, la nostra curiosità e perfino i nostri dubbi e le nostre critiche, affinché la Chiesa ascolti la nostra voce e ci accompagni in questo cammino che il più delle volte sembra un girovagare senza meta. Quindi, non bisogna aver paura di ascoltare lo Spirito che ci suggerisce scelte audaci, o temere la coscienza quando ci chiede di rischiare per seguire il Signore. Anzi, bisogna andare avanti con l’entusiasmo e con quello spirito di avventura che caratterizza la gioventù, nelle circostanze buone ma soprattutto in quelle cattive, quando, guardandoci intorno, sembra che Dio non appaia all’orizzonte. Ospite e testimone dell’evento presieduto dal vescovo monsignor Gennaro Pascarella, è stato Mario Landi, coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. «È proprio in questi momenti – ha esordito Landi – che dobbiamo provocarlo con la domanda “Maestro, dove dimori?” Dio dove sei? E soprattutto se ci sei, batti un colpo nella nostra vita. E vedremo che Lui, al nostro richiamo sincero, autentico, non ci deluderà. Ci risponderà, facendoci capire che non ci ha mai abbandonato, che è proprio lì, accanto a noi e ci guida, orientandoci con la sua grazia, verso i grandi sogni, verso l’amore e la bontà verso i nostri fratelli».
In riferimento al Sinodo dei Giovani del 2018, ha sottolineato che è quindi importante guardare i giovani “per quello che sono”: «Essere giovani, in particolare giovani cristiani, non è facile. La gioventù è un percorso che riguarderà soltanto un pezzo della nostra vita e al Signore non interessa se saremo bravi giovani, ma che abbiamo la curiosità e la voglia di diventare uomini e donne che sappiano vivere la propria vita con pienezza e con verità, una vita seguendo la parola di Dio, la quale ci darà sempre grandi soddisfazioni».
Bruna Caione