PHOTOGALLERY DI ALCUNI MOMENTI DEL CONVEGNO ECCLESIALE DIOCESANO
La Bibbia, ha detto qualcuno, è un grande manuale, che insegna un’arte tra le più dimenticate e ignorate oggi: l’arte della “trasformazione”. Quando sentiamo questa parola, molto spesso l’associamo a qualcosa di illusorio, di magico, di sostanzialmente falso: insomma, a una bugia o comunque a qualcosa di negativo (si pensi all’accezione comune di “trasformista”). E invece, non è assolutamente così. In un suo libro, il noto autore di spiritualità, il monaco benedettino Anselm Grün, afferma che «lo scopo della trasformazione consiste nel fare emergere al meglio l’immagine originaria e unica che Dio ha impresso in me… Mentre il cambiamento vorrebbe fare di me tutt’altra persona, la trasformazione mira a far sì che io divenga sempre più pienamente me stesso, sempre meglio corrispondente all’unica e irripetibile persona che io sono». Nella Bibbia vi sono tanti racconti di trasformazione (Giacobbe diventa Israele, ad esempio, come Saulo diventa Paolo; ma si racconta anche dell’acqua trasformata in vino a Cana…). Ma quella più clamorosa, quella davvero fondamentale, è la trasformazione di un pugno di schiavi nel “popolo di Dio”: un popolo, cioè, che appartiene a Dio, e che mostra il vero volto di Dio nella storia. Un non-popolo che si trasforma in un popolo.
“In cammino come popolo di Dio” è il titolo del Convegno Ecclesiale Diocesano, che come tutti gli anni darà ufficialmente il via alle attività pastorali di tutte le realtà ecclesiali della nostra Chiesa di Pozzuoli, a tutti i livelli. Stavolta, il riferimento alla sinodalità, all’esperienza del “camminare insieme”, è coniugato proprio con l’immagine del popolo di Dio. Siamo chiamati ancora una volta a scoprirci sempre più “popolo di Dio”, come già ci chiedeva il Concilio: popolo sinodale, che cammina insieme. In effetti, sempre più ci stiamo rendendo conto che l’affermazione di Giovanni Crisostomo – ripresa più volte da Papa Francesco -, che cioè «Chiesa e Sinodo sono sinonimi», è profondamente vera. Ma è anche vero che questa coscienza consapevolezza non è ancora penetrata a tutti i livelli, stenta a farsi largo nella coscienza dei fedeli dopo secoli di una visione essenzialmente gerarchica della Chiesa. Proprio per questo la sinodalità sempre più dev’essere compresa come un elemento essenziale perché vi sia Chiesa. E il compito è urgente. Qualcuno potrebbe dire: Beh, se si parla di popolo si deve per forza parlare di un “camminare insieme”. Forse è vero, ma non è per forza vero il contrario: si può camminare insieme, ma in modo disordinato, caciarone, ognuno per proprio conto, come ci dimostrano tanti gruppi di ragazzi. inoltre, l’esperienza di una sinodalità affermata e vissuta ricorda a tutti che il Popolo di Dio non è un gregge di pecore sottomesse ai loro Pastori, con il solo dovere di obbedire, come si è creduto per molto (troppo!) tempo, ma che possiede un’unzione che lo rende infallibile “in credendo”, come ci ricorda il Concilio. Per questo motivo, «una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto reciproco… in cui ciascuno ha qualcosa da imparare. Popolo fedele, Collegio episcopale, Vescovo di Roma: l’uno in ascolto degli altri; e tutti in ascolto dello Spirito Santo», come ebbe a dire il Papa nell’ottobre 2017. Proprio per realizzare questa sinodalità vissuta e partecipata da tutti, da vero “popolo di Dio”, quest’anno è stata introdotta un’importante novità nella modalità pratica del Convegno Ecclesiale. Infatti, pur essendo un unico Convegno Diocesano, esso è “decentralizzato” in 4 Convegni inter-foraniali, che vedono cioè l’accorpamento di due o più foranie. Così si permette la partecipazione di molte più persone (in primo luogo, tutti i Consigli Pastorali Parrocchiali), ad una prima stima oltre 1500, che non sarebbe stato possibile accogliere in un solo luogo. Il coinvolgimento diretto dei Consigli Pastorali Parrocchiali dà anche la possibilità di mettere in pratica un principio della Chiesa del primo millennio: «Ciò che interessa a tutti, dev’essere discusso da tutti», nella convinzione che, come ricorda Papa Francesco, «soltanto nella misura in cui questi organismi rimangono connessi col “basso” e partono dalla gente, dai problemi di ogni giorno, può incominciare a prendere forma una Chiesa sinodale»: per questo, gli organismi di comunione «devono essere valorizzati come occasione di ascolto e condivisione».
Buon Convegno a tutti, e buon inizio di Anno Pastorale!
Pino Natale
Programma dei 4 convegni inter-foraniali
L’annuale convegno ecclesiale diocesano, si articolerà in 4 convegni inter-foraniali, realizzati nelle seguenti parrocchie:
1) S. Artema – Monterusciello (per le foranie Pozzuoli1, Pozzuoli2 e Quarto), con relatore pastorale monsignor Gennaro Pascarella e relatore biblico suor Anna Maria Vitagliani;
2) S. Ciro – Cavalleggeri (per le foranie Bagnoli e Fuorigrotta), con relatore pastorale professor Antonio Izzo e relatore biblico don Alessandro Scotto;
3) S. Lorenzo – Pianura (per le foranie Pianura e Soccavo), con relatore pastorale don Pino Natale e relatore biblico suor Simona;
4) S. Gioacchino – Bacoli (per la forania Bacoli – Monte di Procida), con relatore pastorale don Marcello Schiano e relatore biblico padre Claudio De Caro – suor Maddalena Attanasio.
Il programma di venerdì 28 settembre prevede la celebrazione dei Vespri alle ore 16 e, a seguire, le relazioni biblico-pastorali. La mattinata di sabato 29 settembre inizierà con la celebrazione delle Lodi alle ore 10, poi i partecipanti saranno suddivisi in Laboratori, che termineranno alle ore 13.30 con la lettura della preghiera del Sinodo.
Domenica 30 settembre, alle ore 19, nella parrocchia Sacra Famiglia a Pianura, si svolgerà la Celebrazione eucaristica in conclusione del convegno, con il coinvolgimento di tutti i partecipanti.
Si prevede anche una successiva ripresa del lavoro dei laboratori, che si svolgeranno sabato 20 ottobre, per un’ulteriore azione di riflessione e favorire una maggiore presa di coscienza della sinodalità, sia dal punto di vista biblico che pastorale (per ulteriori info sul convegno: www.diocesipozzuoli.org).
Manifesto Convegno