I giovani delle diocesi di Acerra, Aversa, Caserta, Capua, Ischia, Napoli, Nola e Pozzuoli, hanno condiviso l’esperienza del pellegrinaggio, in cammino verso Roma per incontrare Papa Francesco l’11 agosto. Nei giorni precedenti si sono ritrovati nella cittadina puteolana. Era presente anche una rappresentanza della pastorale giovanile di Roma, con il direttore dell’ufficio diocesano romano, don Antonio Magnotta, che ricorda la serata con grande entusiasmo e ha rivolto parole di apprezzamento per l’accoglienza ricevuta.
Con la diocesi di Roma non ci siamo voluti sottrarre all’intuizione bella ed originale del Servizio nazionale per la pastorale giovanile di organizzare un pellegrinaggio che avesse come meta la nostra città, partendo dal luogo che ricorda l’approdo di Paolo a Puteoli (nel 61 d.C., come testimoniato negli Atti degli Apostoli).
Desidero testimoniare il calore e l’affetto della diocesi di Pozzuoli, che ha dato la nota giusta al pellegrinaggio dei giovani romani. Siamo arrivati il 5 agosto, accolti dalla generosa ospitalità del parroco di San Michele Arcangelo, don Michele Cavallo. Ci siamo sentiti subito a casa, si è dimostrato discreto e attento ai particolari, perché nessun ragazzo si sentisse in difficoltà.
Dopo la Celebrazione eucaristica e dopo aver gustato un’ottima pizza, abbiamo realizzato una visita notturna nel centro di Pozzuoli.
Siamo grati dell’entusiasmo e del calore dimostrati da don Mario Russo, responsabile della pastorale giovanile puteolana, che si era messo a disposizione della nostra diocesi già da diversi mesi. Con lui siamo andati sul porto di Pozzuoli, dove ci ha mostrato la targa che ricorda l’arrivo dell’Apostolo Paolo, abbiamo ammirato lo splendido Tempio di Serapide e poi ci siamo ritrovati nella chiesa Santa Maria Assunta a Mare, guidata da don Tonino Russo.
Don Mario ha comunicato ai ragazzi parole semplici, che hanno allargato il cuore, incoraggiandoci ad uscire da noi stessi per arrivare al porto sicuro dell’amicizia con Cristo. Il tutto condito da un sano ed efficace umorismo, tutto partenopeo, ricco di tanta simpatia che ha reso umana e densa ogni parola.
Il giorno dopo ci ha fatto visitare i luoghi che ricordano san Gennaro e da lì abbiamo percorso la via Campana: per i ragazzi le parole di Don Mario e il ripercorrere un breve tratto dell’Antica via Appia, hanno dato il gusto dell’inizio, la gioia di cominciare, la voglia di mettersi in cammino. Nel pomeriggio, nella parrocchia di don Michele, abbiamo lavorato in piccoli gruppi e i ragazzi hanno condiviso la forza delle prime ore del cammino. Prima di ripartire per Gaeta, seconda tappa del nostro percorso, abbiamo incontrato il vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella.
Abbiamo apprezzato la delicatezza, il sorriso, la voglia di comunicare ai giovani. Ha messo il sigillo all’esperienza vissuta, ha dato la chiave per leggere ed interpretare il nostro passaggio a Pozzuoli. Ci ha aiutato ad interiorizzare l’esperienza, sollecitandoci con forza a non esitare, ma a credere a quell’amore che ci ha conquistati e sedotti.
Siamo andati verso Gaeta contenti e già pieni: qualche ragazzo in pullman mi ha confidato che a Pozzuoli ci siamo sentiti voluti bene. A Gaeta abbiamo riflettuto sulla bellezza della nostra umanità: “nato da donna” ci ha permesso di considerare che l’aver avviato il cammino ci conduce ad imitare l’umanità di Cristo. Siamo poi arrivati ad Itri e a Fondi, dove abbiamo riflettuto sul sogno di Dio che ci vuole, sulle orme di Paolo, sacerdoti e profeti.
Infine, siamo arrivati a Roma, sulla Tomba di Paolo e nel luogo del martirio: spazi che abbiamo visto tante volte, ma che ora avevano un sapore diverso, luoghi dove abbiamo rinnovato la nostra fraternità, luoghi dove abbiamo voluto dire il nostro sì al Signore. Così abbiamo riconsegnato il nostro “Eccomi a Pietro”, insieme a tanti giovani italiani ricchi della franchezza e del coraggio di san Paolo.
Ci siamo ritrovati in gruppo a condividere il frutto del pellegrinaggio: nel cuore di molti echeggiavano le parole di don Mario che ci ha messo la voglia di camminare con leggerezza e che con la sua simpatia, ha messo nel cuore dei ragazzi la nostalgia della radicalità.
Grazie, Chiesa di Pozzuoli, che sentiamo sorella per aver condiviso i segni della presenza di Paolo sulle vie delle nostre città; grazie per averci fatto uscire da noi per arrivare al porto sicuro della Chiesa, per averci messo a disposizione tutto e per averci soprattutto offerto la testimonianza che vale proprio la pena, con passo deciso e fermo, seguire Cristo: l’unico che riempie di pienezza ogni nostro passo.
don Antonio Magnotta
Responsabile della pastorale giovanile di Roma