La Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato dal 1914. È sempre stata un’occasione per dimostrare l’attenzione e la preoccupazione per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento, per pregare per le sfide e aumentare la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla migrazione.
La 105ma Giornata verrà celebrata domenica 29 settembre. Papa Francesco ha scelto il tema “Non si tratta solo di migranti” per assicurarci che nessuno rimanga escluso dalla società, che sia un cittadino residente da molto tempo o un nuovo arrivato.
«I migranti, i rifugiati, gli sfollati e le vittime della tratta – afferma Bergoglio nel Messaggio per la Giornata Mondiale – sono diventati emblema dell’esclusione perché, oltre ai disagi che la loro condizione di per sé comporta, sono spesso caricati di un giudizio negativo che li considera come causa dei mali sociali. L’atteggiamento nei loro confronti rappresenta un campanello di allarme che avvisa del declino morale a cui si va incontro se si continua a concedere terreno alla cultura dello scarto. Infatti, su questa via, ogni soggetto che non rientra nei canoni del benessere fisico, psichico e sociale diventa a rischio di emarginazione e di esclusione. Per questo, la presenza dei migranti e dei rifugiati – come, in generale, delle persone vulnerabili – rappresenta oggi un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cristiana e della nostra umanità, che rischiano di assopirsi in un tenore di vita ricco di comodità. Ecco perché “non si tratta solo di migranti”, vale a dire: interessandoci di loro ci interessiamo anche di noi, di tutti; prendendoci cura di loro, cresciamo tutti; ascoltando loro, diamo voce anche a quella parte di noi che forse teniamo nascosta perché oggi non è ben vista. Non è in gioco solo la causa dei migranti, non è solo di loro che si tratta, ma di tutti noi, del presente e del futuro della famiglia umana. I migranti, e specialmente quelli più vulnerabili, ci aiutano a leggere i “segni dei tempi”. Attraverso di loro il Signore ci chiama a una conversione, a liberarci dagli esclusivismi, dall’indifferenza e dalla cultura dello scarto. Attraverso di loro il Signore ci invita a riappropriarci della nostra vita cristiana nella sua interezza e a contribuire, ciascuno secondo la propria vocazione, alla costruzione di un mondo sempre più rispondente al progetto di Dio».
Nella diocesi di Pozzuoli, la Migrantes vivrà la Giornata Mondiale sabato 28 settembre, con la celebrazione della Santa Messa alle ore 11, nella chiesa San Marco Evangelista (via Roma, 50) a Pozzuoli.
Alle ore 12.30 seguirà la proiezione di slide, foto e filmati per presentare gli eventi e le opere della Migrantes diocesana, guidata dal direttore don Paul Opara. Dalle ore 14.30 alle 16, saranno organizzati momenti di fratellanza tra le diverse etnie presenti nel territorio flegreo.