Il Rinnovamento nello Spirito Santo vive ogni anno un momento particolare il 14 marzo, con la “Festa del Ringraziamento”. In questa data si ricorda il giorno del 2002 nel quale il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha approvato lo Statuto del RnS, nel 30° anniversario della nascita del Movimento in Italia. Nella stessa giornata una delegazione del Rinnovamento venne ricevuta da Papa Giovanni Paolo II in Vaticano. «Nato nella Chiesa e per la Chiesa – dichiarò il pontefice – il vostro è un Movimento nel quale, alla luce del Vangelo, si fa esperienza dell’incontro vivo con Gesù, di fedeltà a Dio nella preghiera personale e comunitaria, di ascolto fiducioso della sua Parola, di riscoperta vitale dei Sacramenti, ma anche di coraggio nelle prove e di speranza nelle tribolazioni».
Riprendendo le parole del presidente Salvatore Martinez, la data del 14 marzo rappresenta «una vera e propria occasione propizia per ridire la nostra fede cattolica, la nostra testimonianza carismatica, l’importanza di essere, nella Chiesa e per la Chiesa, un permanente “Giubileo della Misericordia”».
Anche nella diocesi di Pozzuoli il 14 marzo è stata organizzata la “Festa del Ringraziamento”, utilizzando la piattaforma Zoom, con oltre 2300 visualizzazioni, nella quale si sono alternati momenti di canto e di preghiera. Dopo un susseguirsi di testimonianze in cui laici e sacerdoti della diocesi hanno manifestato il loro ringraziamento al Signore, l’incontro “virtuale” si è concluso con le riflessioni del vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella.
«Il grazie che avete elevato singolarmente e come comunità in questo momento di preghiera – ha sottolineato il vescovo –, la gratitudine al Signore ci deve accompagnare in ogni giorno della nostra vita. Il Signore ci ama immensamente. L’immagine del vaso che è stato rappresentato nell’incontro, esprime bene quello che è ognuno di noi, quello che è la nostra umanità, la nostra Chiesa. Il vaso è fragile. Mai come in questo nostro tempo stiamo sperimentando le tante fragilità. Se non troviamo il senso degli avvenimenti anche negativi, rischiamo di rimanere schiacciati. Lasciamoci illuminare da questo mistero della Pasqua».
L’incontro si è concluso riprendendo le parole di San Paolo, che scriveva (nella seconda lettera ai Corinzi): “Noi abbiamo un tesoro in vasi di creta”. Il tesoro è lo Spirito del Signore, che si vivifica in noi e ci vivifica ogni volta che partecipiamo all’Eucaristia; il vaso di creta è la debolezza del nostro corpo. “Siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati”.
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Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita.
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.