Ma perché, in gran parte del mondo, il primo aprile viene festeggiato con il… pesce d’aprile? Per trovare una spiegazione occorre rifarsi alla storia del calendario civile e delle religioni.
Presso l’antica Roma, l’inizio dell’anno veniva festeggiato il 21 marzo, equinozio di primavera, quando la stagione invernale era terminata e la Madre Terra incominciava a rinascere in tutte le sue forme più disparate. In quella occasione era consuetudine propiziarsi gli dèi offrendo doni di ogni genere e facendo sacrifici in loro onore.
Nel 45 a.C. Giulio Cesare eliminò questo calendario e ne formulò un altro dove il Capodanno era posto in corrispondenza del primo gennaio, quando il Sole, e non più la Terra, incomincia a rinascere. Ma il calendario giuliano non manteneva il sincronismo con le stagioni e tendeva a posticipare la data degli equinozi di circa un giorno ogni 128 anni per cui, nel 1582, il 21 marzo corrispondeva al primo aprile. In quell’anno, per eliminare questa discrepanza, Papa Gregorio XIII stabilì che fossero soppressi, una volta tanto, 10 giorni del calendario giuliano e che l’equinozio di primavera fosse riportato dal primo aprile di nuovo al 21 marzo.
Il nuovo calendario era basato sull’anno solare, con 12 mesi di durata diversa (da 28 a 31 giorni) per un totale di 365 o 366 giorni (anno bisestile). Ma la vecchia tradizione pagana di festeggiare il primo aprile continuò a sopravvivere mentre le persone che si ostinavano a festeggiare il vecchio rito venivano ridicolizzate e fatte oggetto di scherzi e burle di ogni tipo.
Così, in Francia nacque la tradizione di consegnare, il primo aprile, dei pacchi regalo vuoti. Il nome che venne data alla strana usanza fu poisson d’avril, per l’appunto pesce d’aprile.