Prosegue la distribuzione dei pasti per i senza fissa dimora a Fuorigrotta, soprattutto nella zona antistante la stazione della metropolitana a Piazzale Tecchio. In questa fase critica di restrizioni per contenere l’espansione del Covid-19, l’attenzione ai disagiati nella zona occidentale del comune di Napoli è stata addirittura potenziata da parte di volontari provenienti dalla parrocchia S. Maria Immacolata. Il gruppo normalmente si reca nella piazza tutti i giovedì. Attualmente sono stati organizzati tre turni, aggiungendo il lunedì e il martedì, anche per intervenire in sostituzione di altre organizzazioni che non sono riuscite a portare avanti l’attività, perché non tutti i loro operatori si sono resi disponibili.
Questo servizio di sostegno ai più deboli, nato circa sette anni fa, è stato incrementato con il pieno coinvolgimento di abitanti del quartiere. Quasi una decina di signore preparano primi piatti, secondo un menù prestabilito, distribuiti poi – insieme alla frutta – a cinquanta disagiati che vivono per strada, intorno a Piazzale Tecchio, arrivando anche verso Piedigrotta. Delle persone stanno donando sistematicamente vaschette, piatti, forchette e tovaglioli. Il gruppo, costituito al momento da sei unità, è inserito in un coordinamento cittadino, per evitare così sovrapposizioni e sprechi; i servizi sociali hanno chiesto di coprire in questi giorni anche la zona di Mergellina.
Particolarmente attiva anche la Comunità di Sant’Egidio, che distribuisce pasti un po’ in tutto il quartiere di Fuorigrotta, fino ad Agnano. I volontari, che operano normalmente il venerdì sera, in questo periodo hanno intensificato il loro impegno, aggiungendo la domenica. Consegnano un primo, panini, frutta e bottigliette d’acqua. Il gruppo, attivo da oltre sette anni, è costituito da una decina di persone. Significativo l’aiuto rivolto a disagiati che sostano vicino alle pompe di benzina, ai quali vengono consegnate delle buste con la spesa, soprattutto in questo periodo nel quale la sera non c’è alcun movimento di auto. I volontari agiscono nel rispetto delle disposizioni sulla sicurezza e lanciano un appello per chi può donare altre mascherine, disinfettanti, guanti, salviette (si può contattare Laura Amideo cell. 3478618087 oppure Loredana Navarra cell. 3358114687).
La Comunità di Sant’Egidio sottolinea l’emergenza nell’emergenza vissuta da chi non ha un’abitazione né altri posti dove restare, a parte i marciapiedi. Le strutture di accoglienza, quelle che non hanno chiuso, sono strapiene e nei pronto soccorso (dove spesso andavano a rifugiarsi per trovare almeno un po’ più caldo) non possono più entrare. La Caritas Italiana ha lanciato un appello affinchè vengano aperte subito nuove strutture di accoglienza, in modo da ridurre i numeri dei senza fissa dimora nelle attuali ed evitare i focolai.
Una volontaria romana, Lucia Lucchini, ha diffuso un invito: «Oltre a dare il cibo, dobbiamo dire alle persone due cose. Attenersi alla regola di stare distanti almeno un metro uno dall’altro e che faremo di tutto per non lasciarli soli. E una raccomandazione: Troviamo il modo di sorridere anche con le mascherine, si vede dagli occhi se sorridiamo».