All’evento – è indicato su Agensir – parteciperanno: per la Chiesa cattolica, monsignor Derio Olivero; per Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia, il vescovo ausiliare Giorgio Di Krateia; per la Diocesi ortodossa romena d’Italia, p. Gheorghe Militaru, vicario generale; per l’Amministrazione delle parrocchie della Chiesa ortodossa russa, sacerdote Mikhail Povaliayev; per la Chiesa armena, rev.do Hovig Bsag Tepirjian; per la Chiesa copta di Milano, il vescovo Anba Antonio; per la Chiesa copta di Roma, p. Gabriel Antonio; per la Chiesa serbo ortodossa, p. Dušan Djukanović; per la Chiesa d’Inghilterra in Italia, revd madre Jules Cave Berquist, vicepresidente; per la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, pastore Daniele Garrone, presidente; per la Chiesa evangelica luterana, pastora Kirsten Thiele, vicedecana; per la Chiese evangeliche valdesi, Alessandra Trotta, moderatora della Tavola Valdese; per la Chiese evangeliche metodiste in Italia, pastore Luca Anziani, presidente; per l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia, Marta D’Auria, vicepresidente; per l’Esercito della Salvezza, maggiore Lidia Bruno; per la Comunione delle Chiese libere, predicatore Antonio Pierri, coordinatore; per la Chiesa della Riconciliazione, pastore Franco Bosio.
Il presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, monsignor Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, ha sottolineato l’importanza dell’incontro: «È un bel segno per celebrare i 1700 anni dal Concilio di Nicea, dove la Chiesa indivisa scrisse il Simbolo che ancora dice ciò che ci unisce e a cui tutti facciamo riferimento, definendoci cristiani». Un altro “segno”, per il vescovo, è il fatto che il Messaggio per la Settimana per l’unità dei cristiani di quest’anno ha “tante firme, molte di più del passato”. Si tratta di “un segno per un sogno, che è quello dell’unità nella diversità, di un cammino di fraternità”. «Di questo c’è tanto bisogno – osserva il presidente – soprattutto in un Occidente dove non è più scontato dire il cristianesimo. Dirlo insieme, in modi diversi, è una bella chance per il futuro del cristianesimo, questo è anche un modo per testimoniare la pace e la coesione sociale».
La celebrazione si inserisce nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, il cui tema si ispira al brano del Vangelo di Giovanni: “Credi tu questo?” (Giovanni 11,26). Le preghiere e le riflessioni sono state preparate dai fratelli e dalle sorelle della Comunità monastica di Bose nel nord Italia.