Domani, martedì 19 giugno, alle ore 11, nel bene confiscato alla camorra “Albergo Diverso-B&B della Legalità” a Quarto (via Campana n. 45), presentazione del programma delle attività previste per le prossime due settimane nella struttura, dove sono ospitati 12 bambini (otto maschietti e quattro femminucce) del Saharawi. Presenti il sindaco di Quarto, Antonio Sabino, insieme all’assessore alle Politiche Sociali, Angela Di Francesco e all’Assessore alla Legalità e Beni confiscati Raffaella De Vivo, al presidente dell’Associazione Bambini Senza Confini ETS, Fulvio Rino, al responsabile dell’ATS che gestisce il bene confiscato Albergo Diverso-B&B della Legalità, Giovanni Esposito, al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli.
L’accoglienza dei bambini, coordinata da Gino d’Oriano, è stata possibile grazie all’impegno di Teresa Stellato, referente della rete legata all’associazione Bambini senza confini, che ha creato sinergie tra le tante realtà del Terzo Settore e delle istituzioni coinvolte nella significativa iniziativa di livello nazionale. Grazie alla Stellato, tra l’altro, i bambini saranno accolti nel Lido della Marina Militare a Miseno e nel Lido Varcadoro per fare i bagni.
I bambini del popolo Saharawi sotto ospitati in Italia sotto la tutela dell’ONU, provenienti dal campo profughi del deserto del Sahara.
Il Comune di Quarto ha accolto la richiesta delle autorità del governo della Repubblica Araba Democratica dei Saharawi e dell’Associazione «Bambini Senza Confini ETS» e da oggi ospiterà nel bene confiscato al clan Polverino e oggi ribattezzato «Albergo Diverso-B&B della Legalità» di via Campana n. 45 un gruppo di 8 bambini e 4 bambine, oltre a due accompagnatori, del Popolo Saharawi: popolo che, nonostante il riconoscimento dell’ONU del proprio diritto all’autodeterminazione, per sfuggire alla guerra si è rifugiato in un campo profughi nel deserto algerino da dove continua ancora oggi la propria strenua resistenza.
Il gruppo di bambini e bambine, piccoli ambasciatori di pace del popolo Saharawi, ospitato a Quarto è l’unico presente in tutta la Campania e per la prima volta in Italia l’ospitalità avviene in un bene confiscato alle mafie.