Sabato 21 maggio, alle ore 11, nella sede dell’associazione Figli in Famiglia a Napoli (via Ferrante Imparato, 111), sarà presentato il libro “Una storia di provvidenza”, pubblicato con Editoriale Scientifica, nel quale si racconta l’esperienza del presidente dell’organizzazione, Carmela Manco.
L’incontro vedrà la partecipazione, insieme all’autrice, dell’Arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia (autore della prefazione); del direttore editoriale della casa editrice Scientifica Alfredo De Dominicis; del docente di Sociologia della Federico II Giacomo Di Gennaro; del consigliere di stato Marco Valentini.
«Una di queste basiliche – ha sottolineato don Mimmo Battaglia nella prefazione – l’ho trovata a San Giovanni a Teduccio, nella zona est di Napoli, una terra bellissima, accarezzata dal mare e ferita dall’uomo. Una zona povera di lavoro ma ricca di speranza, spesso colpita dalla cultura mortifera della camorra ma sempre rianimata da tanti volontari, preti, consacrati, insegnanti che rigenerano la vita occupandosi dei più piccoli con la forza della Parola e dell’educazione. È nella Basilica di “Figli in Famiglia” che ho incontrato Carmela, una donna semplice e forte, madre di tanti bambini, riferimento per molti giovani, ultima spiaggia per i troppi disperati».
“Una storia di provvidenza” è l’inizio della storia di tutti i piccoli che hanno trovato rifugio all’Oasi di Figli in Famiglia, l’organizzazione sociale impegnata da anni sul territorio di San Giovanni a Teduccio, guidata da Carmela Manco, già nominata “Commendatore della Repubblica italiana” per il suo impegno civico e sociale.
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Carmela Manco è nata a Napoli, dove vive. Fino al 1980 è impiegata in una azienda pubblica. A seguito della morte della mamma lascia il lavoro per dedicarsi alle sue sorelline. Nel novembre del 1981 comincia un cammino di avvicinamento alla chiesa che la porterà ad una consacrazione privata a metà degli anni novanta. Nel 1983 comincia il suo servizio nella comunità parrocchiale dell’Immacolata nel quartiere San Giovanni a Teduccio dove nel 1998 da vita al progetto Oasi.
Da allora nello spazio di un antico opificio quotidianamente vengono accolti centinaia di bambini, giovani, adulti e anziani che trovano un luogo sicuro dove imparare, divertirsi e crescere in serenità.