A Soccavo fischio d’inizio per il progetto degli Avamposti Sportivi Sport4Joy della Cei





Il progetto degli “Avamposti Sportivi Sport4Joy” promosso dall’Ufficio nazionale per la pastorale
del tempo libero, turismo e sport della Conferenza Episcopale Italiana, è ufficialmente iniziato a
febbraio. Dopo lo stop dovuto alla pandemia, l’Ufficio, in collaborazione con alcune Associazioni
sportive nazionali e alcune Federazioni sportive, ha lanciato una fase sperimentale del progetto su
13 regioni, individuando in ciascuna di esse una parrocchia: dal Piemonte al Lazio, passando per
l’Emilia-Romagna, il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia e la Toscana. E poi ancora Abruzzo, Puglia,
Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Campania. Per la nostra regione è stata scelta la parrocchia
santi apostoli Pietro e Paolo di Soccavo, guidata dal parroco don Enzo Cimarelli.
«La nostra realtà – spiega don Enzo, parroco anche di San Lorenzo martire a Pianura – è stata
individuata come pioniera sia per il patto educativo per Napoli, insieme ad altre parrocchie delle
diocesi di Napoli e di Pozzuoli, che per il progetto degli avamposti sportivi. Sono molto orgoglioso
di questa scelta, credo anzi sono certo, che si tratta di una grande opportunità per le comunità
dell’unità pastorale di Soccavo e Pianura. Abbiamo la possibilità di sperimentare nuove forme di
aggregazione, rivitalizzando non solo i nostri territori, ma anche lo sport che oggi deve seguire i
cambiamenti dettati dalla società».
Il progetto degli Avamposti sportivi vuole essere una risposta concreta e comunitaria ai
cambiamenti in atto, partendo da quella realtà vitale che permette alla Chiesa di essere radicata nei
territori e di giungere a tutta la società: la parrocchia. Nonostante anche questa “istituzione” viva
un periodo di grande difficoltà e cambiamento, la parrocchia è ancora oggi chiamata ad essere
segno visibile della vicinanza alle persone e luogo dove la comunità cristiana s’incontra.
L’idea è ripensare profondamente il ruolo dello sport sul territorio e rivitalizzare la pastorale
parrocchiale, creando dei veri e propri centri di aggregazione sportiva nelle parrocchie. Questi
centri, chiamati appunto Avamposti “Sport4Joy”, avranno come azioni principali la creazione di
una rete di collaborazioni con le realtà sportive del territorio e l’organizzazione di proposte di
aggregazione sportiva, soprattutto per bambini, ragazzi e giovani, secondo la logica del
communiter, del mettersi insieme, del fare rete.
Il progetto prevede la creazione di cinque figure specializzate: progettista sportivo, manager
sportivo, mediatore sportivo, coordinatore sportivo, ed educatore e-games.
Gli iscritti al corso, proveniente da tutta Italia, sono 140, e i partecipanti della parrocchia
soccavese, sono 8 giovani, tutti appartenenti all’oratorio salesiano san Domenico Savio aps.
Con il progetto nazionale della Cei, si vuole rilanciare la proposta sportiva delle parrocchie, come se
fosse un marchio di qualità, puntando su tre caratteristiche: finalità educativa, organizzazione
polisportiva e target giovanile (focus su età 6/10 anni).
In questo modo si realizza un luogo dove i bambini coinvolti hanno la possibilità di sperimentare
più sport possibili, scoprendo così la propria “vocazione sportiva”, attraverso la dimensione del
gioco.
Le proposte degli avamposti dovranno considerare l’accessibilità per tutti, sia dal punto di vista
economico che dal punto di vista dell’inclusione verso tutte le forme di disabilità. In più dovranno
sfruttare a pieno le potenzialità di tutti gli spazi parrocchiali e accompagnare i bambini coinvolti ad
una proposta agonistica.
Il progetto s’ispira allo stile della collaborazione e della condivisione degli obiettivi educativi e
sociali con le altre agenzie educative presenti, quali la scuola, altre parrocchie, associazioni sportive
e del terzo settore, cooperative sociali, istituzioni locali.


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Il vescovo ai giovani: “siate responsabili del creato”
Ogni nostro gesto, ogni nostra azione, ha sempre delle conseguenze. Verso l’ambiente, verso le
persone che incontriamo. Queste le riflessioni e l’appello alla responsabilità personale che il
vescovo di Pozzuoli e di Ischia, don Carlo Villano, ha voluto rivolgere ai giovani: «Dobbiamo porci
la domanda: il nostro stile di vita, quali conseguenze ha sulla società e sull’ambiente? Noi adulti
abbiamo grandi responsabilità, siamo autori del mondo che vi consegniamo. Così voi sarete responsabili di questo creato che accogliete e che consegnerete a chi verrà dopo di voi. Non
possiamo sfruttare questo ambiente. Se ci mettiamo in cammino è perché vogliamo farci discepoli,
dobbiamo prestare particolare attenzione alle parole del Papa sulla difesa del creato».
Alla luce della Laudato si’ e della Laudate Deum, la pastorale giovanile ha scelto per quest’anno il
tema “chiAMATI a custoDIRE”. «Il tempo di quaresima che abbiamo vissuto – ha sottolineato don
Vincenzo Cimarelli, direttore dell’Ufficio pastorale giovanile della diocesi di Pozzuoli – rappresenta
una grande opportunità di conversione per tutti noi per cambiare rotta e ritornare al cuore del
nostro essere stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, per vincere ogni forma di egoismo».





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