Lunedi 23 gennaio, alle ore 16, il don Bosco di Napoli della Doganella aprirà una Comunità di accoglienza verso i Minori Stranieri Non accompagnati.
La Comunità si colloca nell’ambito della tutela minorile, tra i vari servizi territoriali a valenza socioeducativa che il don Bosco di Napoli, da decenni, svolge e cui pone attenzione.
La struttura, unica nella città di Napoli, avrà il nome di “Comunità di accoglienza il Ponte” ed ospiterà 16 minori stranieri, tra i 15 e i 18 anni, arrivati in Italia soli, senza genitori e/o parenti o in condizioni di emergenza e per offrire loro immediata ospitalità e tutela. Si tratta dei giovani accolti in un primo momento nella struttura comunale di Marechiaro.
L’obiettivo principale è quello di prendersi cura di tali ragazzi offrendo loro interventi socio-educativi qualificati e personalizzati in un ambiente sereno e familiare. Infatti, in analogia a quanto avviene in famiglia, la Comunità vuole incoraggiare ed offrire ad ogni ragazzo esperienze di appartenenza, di collaborazione e coesione e, al tempo stesso, di autonomia e di separazione.
L’Istituto Don Bosco ha risposto così ad una situazione di estrema criticità ed emergenza in cui si è trovata la citta di Napoli ristrutturando, a proprie spese, un’ala del proprio palazzo e firmando una convenzione con il Comune.
L’organizzazione della vita quotidiana sarà improntata a favorire la partecipazione di tutti alla gestione della Comunità promuovendo anche momenti di incontro, di discussione e di scelta.
I ragazzi saranno accompagnati supportati da educatori e operatori qualificati, volontari, mediatori culturali, assistenti sociali del Comune di Napoli, lo psicologo, l’avvocato, il medico. Inoltre la Comunità, in collaborazione con altre associazioni del territorio, organizzerà loro corsi di alfabetizzazione della lingua italiana, attività di socializzazione e di tutoraggio per pratiche burocratiche presso ambasciate ed Enti locali.
Una volta definito il progetto educativo, gli ospiti verranno trasferiti in strutture di seconda accoglienza per proseguire il percorso intrapreso.
foto inviate dal dinamico sacerdote coordinatore della struttura, don Giovanni Vanni