Alla luce delle parole e delle indicazioni di papa Francesco, gli aderenti all’A.C. si proiettano ad essere “Pellegrini di Speranza”, pronti ad immergersi nel Giubileo. Fidarsi, Condividere e Generare sono le parole chiave individuate per i tre anni, affiancando a ciascuna un brano del Vangelo (vedi box a pag. 6). Tre icone che sollecitano “a fidarsi dello sguardo misericordioso di Dio, a condividere con gli altri i nostri progetti di vita e infine a generare nuove pratiche di bene comune”. Per il primo anno associativo (2024/2025), il tema fissato riporta le parole di Gesù sulla barca di Pietro: «Prendi il largo» (Lc 5,1-11).
Le motivazioni di fondo sono queste: “La predicazione di Gesù inizia in un luogo ordinario: in questo contesto, caratterizzato dal lavoro, dalla famiglia, dalle relazioni sociali e dall’incontro tra culture diverse, Gesù annuncia il Regno di Dio e chiama gli Apostoli. È significativo che tutto questo avvenga in un luogo come la Galilea, considerata territorio marginale, in quanto crocevia di popoli, culture e religioni: nel modo di agire di Gesù è indicata la via e il metodo per un’autentica evangelizzazione, che passa attraverso una cultura dell’incontro. Gesù sale sulla barca di Pietro, sfiduciato per aver faticato invano tutta la notte, e dopo aver ammaestrato le folle, lo invita a prendere il largo e a gettare le reti per la pesca. Pietro, nel fidarsi di Gesù, mostra come solo sulla sua Parola, la missione evangelizzatrice della Chiesa di tutti i tempi, possa portare frutti abbondanti di conversione e di sequela del maestro”.
Il titolo degli Orientamenti, «Voi stessi date loro da mangiare» (Mt 14,16), ricorda l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci, per sottolineare la capacità del Signore di dare risposte e soddisfacimento alla folla, affamata e bisognosa. Il miracolo avviene mettendo a disposizione quel poco che si possiede, quello che si è. L’invito ai discepoli e ai cristiani è di donarsi, completamente e gratuitamente, di fidarsi di Gesù. In primo luogo, modellando la vita, personale e associativa, secondo uno stile di condivisione. «Ci vogliamo sentire – è segnato nel documento dell’Azione Cattolica -, in questo tempo così gravido di tensioni e di sollecitazioni che ci spingono a fare tante cose e ad assumere numerosi impegni, anche noi esortati a vivere la gratuità del servizio come stile di fiducia fondato sulla speranza che il Signore colmerà le nostre debolezze e le nostre fragilità. Siamo consapevoli di voler essere l’associazione “dei cinque pani e dei due pesci”. Percepiamo anche noi la fame delle persone, il bisogno di essere saziate di giustizia, di verità, di bellezza, di pace. e sappiamo che solo mettendo al centro della vita associativa ed ecclesiale, dell’azione pastorale e dell’impegno civile l’ascolto della sua Parola e la celebrazione dell’Eucaristia, potremo esser capaci di collaborare a questa misteriosa operazione di nutrimento comunitario abbondante ed eccedente, inizio di quella trasformazione e cambiamento che il mondo attende».
Di fronte ai venti di guerra che non si placano, il papa traccia per l’Azione Cattolica un cammino preciso: «La cultura dell’abbraccio attraverso i vostri cammini personali e comunitari, crescerà nella Chiesa e nella società, rinnovando relazioni familiari ed educative, rinnovando i processi di riconciliazione e di giustizia, rinnovando gli spazi di comunione e di corresponsabilità, costruendo legami per un futuro di pace».
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