C’è un promontorio nel comune di Bacoli che rappresenta la punta estrema dei Campi Flegrei. A cavallo tra il golfo di Pozzuoli e il canale di Procida, il monte Miseno è visibile da quasi tutti i punti di Napoli e provincia, illuminato di notte da un faro, innalzato per la prima volta nel 1500 per volere dei Viceré di Napoli, raso al suolo dai tedeschi nel 1943 durante la Seconda Guerra Mondiale e interamente ricostruito nel 1948. Un percorso naturalistico, che porta alla sommità del promontorio di Capo Miseno e che parte proprio dal faro, è stato recentemente ripristinato: si tratta di un mini cammino che si arrampica sulle pendici dell’antico cratere per un’escursione da togliere il fiato. E per raggiungere quel faro, così famoso e ricco di storia, c’è un’unica strada meravigliosa dove si respira l’aria di mare, tra i delicati profumi della macchia mediterranea e i sentori di una storia antica, passata ma sempre percepibile, come del resto avviene in quasi ogni angolo dei Campi Flegrei.
Il promontorio – intitolato al trombettiere di Enea che secondo la mitologia virgiliana qui riposa, seppellito dall’ eroe amico – presenta un panorama quasi fiabesco e una atmosfera unici al mondo mentre il Sentiero del Faro, che si inerpica su di esso, all’imbrunire, diviene ancora più spettacolare rappresentando la punta di diamante di una iniziativa che mira, in futuro, al recupero di ulteriori percorsi esistenti nonché alla proposta di istituzione di nuovi itinerari naturalistici che potrebbero rappresentare un ulteriore volano di sviluppo per i Campi Flegrei.
Finalmente, dunque, dopo anni di incuria e di abbandono e grazie ad interventi di pulizia e messa in sicurezza, il percorso è ritornato fruibile per l’intera collettività. Un importante passo sul fronte della valorizzazione dello straordinario patrimonio naturale del territorio, attuato, su iniziativa dell’Amministrazione comunale di Bacoli, dall’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei con SMA Campania.
«La messa in sicurezza e la riapertura del sentiero, tra i più suggestivi della costa campana – sottolinea il presidente dell’Ente Parco Francesco Maisto, intervenuto all’inaugurazione con la vicesindaca di Bacoli Marianna Illiano e l’assessore all’ambiente Mariano Scotto di Vetta – sono un importante risultato raggiunto grazie alla sinergia istituzionale con il sindaco Josi Gerardo Della Ragione e alla sensibilità dell’assessore regionale all’Ambiente Fulvio Bonavitacola. Questo è un passo significativo, non solo per restituire alla fruizione turistica responsabile un ecosistema unico al mondo, ma anche per creare, su area vasta, un modello condiviso per la gestione sostenibile di attività antropiche compatibili su territori di grande pregio ambientale».
Il percorso è già pavimentato e protetto da un muretto e, una volta arrivati in cima, dall’affaccio sul mare è possibile vedere di fronte le isole di Procida e Ischia. Inoltre, il momento perfetto per godersi la passeggiata è al tramonto e non c’è necessità di calzature da trekking. Ci sono anche vari sentieri laterali da esplorare, ma sono tutti senza protezioni. In cima a Capo Miseno, infine, sono presenti resti di impianti militari risalenti alla Grande Guerra.