Sabato 9 novembre, nell’auditorium del Seminario maggiore di Pozzuoli, alle ore 11, l’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile organizza l’incontro sul “Venerabile” servo di Dio, Carlo Acutis, “Giovane… e amico di Gesù”. La vita del giovane studente Acutis non è estranea alla diocesi puteolana. Durante la quaresima del 2017, con il vescovo, monsignor Gennaro Pascarella, la testimonianza della sua fede è stata presentata ai giovani cresimandi.
«Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie». Sono parole di Carlo Acutis che Papa Francesco ha voluto riportare nella esortazione apostolica post sinodale Christus vivit (CV104-106), consegnata a tutti i giovani del mondo, indicando Carlo come modello per un uso positivo dei nuovi mezzi di comunicazione. “Originali o fotocopie”… si gioca qui il desiderio di felicità che alberga nel cuore degli uomini. Carlo, con la sua vita ci indica spunti profondi e veri per essere giovane e “amico di Gesù”. Tanti sono i giovani citati nella Christus vivit: giovani che hanno preso sul serio la chiamata comune alla santità vivendo il Vangelo con entusiasmo. Si sono resi conto che pur non rinunciando all’ordinarietà della propria vita di giovani, era possibile rendere questa ordinarietà “straordinaria”.
Nato nel 1991 a Londra (dove i suoi genitori si trovavano per lavoro) e morto nel 2006, a 15 anni, a causa di una leucemia fulminante, Carlo incentra tutta la sua breve esistenza sull’amicizia con Gesù. Amicizia che gli concede la forza di affrontare la morte con un coraggio sbalorditivo: minimizza i dolori che i medici descriveranno come atroci e decide di offrirli per il bene della Chiesa e per Papa Benedetto XVI. Ai suoi funerali partecipa, commossa, una moltitudine di gente. Chiunque l’abbia conosciuto, riconosce di aver incontrato un adolescente speciale. Spigliato, vivace, appassionato di sport ed esperto di informatica, Carlo esprime l’attitudine a farsi prossimo nei confronti di quanti soffrono, amici o conoscenti che siano. In ognuno vede il volto di Colui che è il centro della sua affezione. Ad appena 11 anni decide di parlare del suo particolare legame con l’Eucaristia. «Più Eucaristie riceveremo e più diventeremo simili a Gesù e già su questa terra pregusteremo il Paradiso», scrive. Coinvolge i genitori per farsi accompagnare in tutti i luoghi dove sono avvenuti i miracoli eucaristici. Di qui l’idea di dar vita ad un suo sito sui miracoli eucaristici in tutto il mondo.
Ma chi è questo ragazzo che tante foto e video ritraggono con un computer o una videocamera? E che oggi tantissimi giovani in tutto il mondo amano e ammirano e prendono come riferimento e ispirazione per la loro vita? Proveremo a scoprirlo insieme sabato 9 novembre, grazie alla presenza a Pozzuoli dei suoi genitori e dei fratelli. Ascolteremo dalle parole di Antonia Salzano (nella foto), madre del Venerabile, chi è Carlo e quale messaggio reca la sua vita ai nostri giovani.
Mario Russo
Locandina Carlo Acutis 9_11_19
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Il piccolo mago dell’informatica e la lista dei miracoli
Figlio primogenito di Andrea Acutis e Antonia Salzano, Carlo nacque a Londra, dove i genitori si trovavano per motivi di lavoro del padre, il 3 maggio 1991. Frequentatore assiduo della parrocchia Santa Maria Segreta a Milano (fece la prima Comunione a soli 7 anni), allievo delle Suore Marcelline alle elementari e alle medie, poi dei padri Gesuiti al liceo, s’impegnò a vivere l’amicizia con Gesù e l’amore filiale alla Vergine Maria.
Colpito da una forma di leucemia fulminante, la visse come prova da offrire per il Papa e per la Chiesa. Lasciò questo mondo il 12 ottobre 2006 a quindici anni compiuti. La causa di beatificazione è stata avviata nel 2013 e conclusa il 24 novembre 2016. Il cammino ora prosegue nella Congregazione delle cause dei santi a Roma (congregazione nata l’8 maggio 1969, quest’anno ha compiuto 50 anni di attività). Il 5 luglio 2018 Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che lo dichiarava “Venerabile”. Il suo corpo è stato traslato nel cimitero di Assisi il 6 aprile di quest’anno. Cresce il desiderio di avere un “santo”, regolarmente canonizzato, come patrono di internet e protettore di tutti i cybernauti. Carlo, infatti era “patito” di internet come i suoi coetanei, ma a differenza di tanti di loro, aveva la convinzione che debba diventare “veicolo di evangelizzazione e di catechesi”.
Sul web è presente la Mostra internazionale progettata e realizzata da lui a 14 anni, che riporta una lista dei miracoli eucaristici, presentata in oltre diciotto lingue diverse, nel quale è possibile visitare virtualmente i luoghi di tutto il mondo dove sono avvenuti (www.miracolieucaristici.org). Carlo metteva al centro della propria vita il Sacramento dell’Eucaristia che chiamava la sua “autostrada per il Cielo”.