Chiara: così farò miele e marmellate. Giovani e lavoro nell’oratorio San Domenico Savio di Soccavo





Giovani e lavoro: un connubio vincente. Soprattutto quando si parla di nuove opportunità. E lo sanno bene i ragazzi dell’oratorio salesiano “San Domenico Savio” di Soccavo, dove fioriscono occasioni di lavoro e corsi di formazione. Si sta agendo per il loro futuro.

Significativa la celebrazione vissuta alla fine di gennaio. Il giorno della ricorrenza di san Giovanni Bosco, il 31 gennaio scorso, dopo la messa in onore del santo, una “oratoriana”, Chiara Selvaggi, di 21 anni, ha firmato il suo primo contratto di lavoro con la cooperativa sociale Regina Pacis di Quarto.

La sua è una figura innovativa, si dedicherà soprattutto all’apicoltura, per la produzione di miele biologico ma anche marmellate e prodotti biologici.

Chiara è entrata a 9 anni nell’oratorio ed è stata subito affascinata dal mondo salesiano tanto da fare anche il servizio civile presso la parrocchia Santi Apostoli Pietro e Paolo, dove ha sede l’oratorio. Timida ma tenace quanto basta, quando si pone un obiettivo lo porta a termine. Si dice entusiasta di iniziare questa nuova avventura ma soprattutto molto ambiziosa: «Ho in mente tante idee da realizzare. Sono certa che questa collaborazione porterà molti frutti. Non mi limiterò – ci promette la neo assunta Chiara – a fare miele e marmellate».

La giovane ventenne ha sempre dimostrato talento e sensibilità per la cucina, per i prodotti naturali e per il mondo biologico. A queste caratteristiche si associa una grande voglia di studio e la capacita di lavorare in squadra.

Al termine della santa messa, presieduta da don Gennaro Pagano, direttore della fondazione del Centro educativo diocesano, Chiara ha firmato il contratto con Cristian De Simone, presidente della cooperativa Regina Pacis e vicedirettore della fondazione.

La cooperativa Regina Pacis è nata nel 2016 per offrire opportunità a tutte le persone emarginate. «Dalla nascita ad oggi – ha ricordato Cristian – abbiamo avuto la forza di assumere 13 ragazzi. Oggi abbiamo deciso di osare. In un momento dove la disoccupazione sale, abbiamo deciso di assumere».

L’oratorio della parrocchia Santi Apostoli Pietro e Paolo sta ripercorrendo la strada del santo, ricordando che fu proprio San Giovanni Bosco a far firmare il primo contratto di apprendistato ad un giovane falegname, nel 1852. La firma del primo contratto di lavoro è un segno di speranza molto importante per tutta la comunità. In un momento di crisi economica, sociale e culturale, l’oratorio di Soccavo ha deciso di investire: a breve partiranno i primi corsi di formazione di cucina e rosticceria presso la mensa della parrocchia Santi apostoli Pietro e Paolo.

Il 31 gennaio, è stato un giorno molto importante per Soccavo, infatti oltre alla firma del primo contratto, si è inaugurata la “Mensa delle relazioni”, così l’ha definita il parroco don Enzo Cimarelli: «Abbiamo inaugurato la mensa aperta a tutti. È una mensa – spiega il direttore dell’oratorio salesiano San Domenico Savio – “per varie necessità”, una mensa per i poveri, per gli anziani, per i giovani, per l’oratorio, una mensa dove le mamme e i papà possono fare corsi di cucina e rosticceria».

La mensa è stata benedetta ed inaugurata dal vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella (nella foto), insieme al parroco, a don Emmanuele Sforza, ai diaconi Ciro Maraniello e Mario Gargiulo. Presente anche il direttore della Caritas diocesana, diacono Alberto Iannone, che ha contribuito alla realizzazione della struttura.

L’idea della parrocchia è quella di utilizzare la mensa anche per l’avvio di corsi di formazione per giovani del nostro quartiere con l’aiuto di master chef che insegneranno loro l’arte della cucina, in collaborazione con Corrado Silvestro, presidente del gruppo Todis di Soccavo.

Corrado spiega come ha mosso i suoi primi passi a Soccavo, aprendo il primo punto vendita nel quartiere. «Grazie al nostro impegno – spiega il presidente – oggi abbiamo altri tre punti vendita oltre quello di Soccavo. Abbiamo aperto filiali a Marano, San Felice a Cancello e al Corso Garibaldi di Napoli. Siamo fieri di dare il nostro contributo. Vogliamo trasmettere un messaggio giusto e duraturo ai ragazzi: non serve dare acqua ma costruire pozzi. Ecco perchè vogliamo portare avanti un progetto sano, che si basi su una stretta collaborazione. L’idea è di avviare dei corsi di formazione con sezioni dedicate alla rosticceria, alla cucina e alla pasticceria. I corsi saranno guidati da maestri chef, da Marco Natoli e la sua brigata. Il nostro progetto è ancora più ampio – continua il presidente del Todis – non ci limiteremo a realizzare semplici corsi di cucina ma avremo anche delle sezioni dedicate per la normativa e l’igiene, il tutto prevedendo ovviamente la sezione pratica».

L’obiettivo di Corrado, d’altronde sposa la politica dell’oratorio: formare i ragazzi con lo scopo di inserirli nel mondo del lavoro.

Francesca Attanasio





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