Questo tempo di Pandemia non dovrebbe essere una “parentesi triste della nostra vita”, ma potrebbe diventare una sferzata potente in grado di orientarci verso un nuovo modo di vedere e vivere la realtà. Forse non è corretto neppure dire “nuovo”, direi più profondo, più vero, più umano. Come il fango messo da Gesù sugli occhi del cieco, è un accidente sgradevole che ci ha costretto ad aprire gli occhi. Così questo esserino invisibile, ai limiti della vita (al livello scientifico si discute se i virus siano da considerare organismi viventi, non possedendo tutti i parametri che si usano per distinguere viventi e non viventi) ci obbliga a prendere atto della nostra fragilità, della nostra impossibilità a salvarci da soli. Le nostre vite sono interconnesse, tutti gli esseri viventi sono in relazione fra loro.
Questo discorso, che fino a qualche tempo fa sembrava appartenere solo al mondo scientifico e a qualche appassionato estimatore, si è esteso grazie alla pubblicazione nel 2015 della lettera enciclica di Papa Francesco, Laudato si’. Questo testo ha una profondità ed un’ampiezza, nonché una attualità sorprendenti, integrando in sé i temi ecologici, con le emergenze umanitarie e lo stile di vita evangelico. Sulla base di questo testo è nato negli Stati Uniti il “Global Cattolic Climate Moviment” con sede a Boston. Il movimento è costituito da una coalizione di numerose organizzazioni di tutti i continenti, con svariate realtà del mondo cattolico (Caritas, laici, movimenti religiosi, gruppi giovanili, diverse organizzazioni). Da questa realtà nascono i Circoli Laudato si’, che rappresentano la dimensione spirituale attraverso cui incoraggiare le comunità locali a camminare verso la conversione ecologica.
Durante la pandemia, grazie alle sollecitazioni di don Fernando Carannante, ci è stato possibile frequentare on line un corso come animatori della Laudato si’. Questa opportunità ha spinto la nostra diocesi a sposare l’iniziativa, per formare un Circolo che possa divenire faro e cellula iniziale di tanti circoli, che si formeranno nelle diverse parrocchie e foranie. Ma cos’è un Circolo Laudato si’ e come si articola? Innanzitutto il Circolo è un insieme di persone che desiderano approfondire e vivere le tematiche della Laudato si’. Questo testo, molto illuminante sulla realtà che viviamo, ha molte ricadute pratiche e concrete.
Il Circolo può nascere come realtà autonoma o anche come momento di riflessione in un gruppo o una realtà preesistente (gruppi giovanili, religiosi, gruppi famiglie, consigli pastorali ecc.), si basa su uno o due incontri al mese in base alle esigenze, si può vivere in presenza oppure on line. Ogni incontro ha una suddivisione in tre momenti (preghiera, riflessione e azione), che traducono i tre impegni che i partecipanti al circolo cercano di realizzare: vedere, giudicare, agire. Ogni membro s’impegna nella conversione personale ed ecologica, acquisendo una mentalità di ecologia sociale integrata, che porti all’assunzione di stili di vita evangelici, quali il rispetto, la cura e l’attenzione per la casa comune e tutti i suoi abitanti.
Non si tratta dunque di creare gruppi di preghiera o sposare una particolare iniziativa di salvaguardia del creato, ma di acquisire una mentalità, una sensibilità, un’attenzione per il bene comune. Partendo da una preghiera “contemplativa”, che si metta in ascolto del creato e si fermi a riconoscere la bellezza della creazione, si approfondiscono di volta in volta problematiche inerenti alla gestione della Casa Comune, assumendo poi iniziative concrete, anche piccole, singole o comunitarie, che aiutino i partecipanti ad una “conversione” di stile di vita che non segua più la logica dello sfruttamento e dell’egoismo, ma della solidarietà e della salvaguardia.
Solo se saremo in grado di vivere in armonia col creato potremo entrare nella logica d’amore del creatore e assicurare un futuro migliore alle generazioni che verranno. Come cristiani abbiamo tutta la responsabilità di provare a realizzarlo.
Paola Tuccillo, Ordo virginum