Anche quest’anno la Comunità di Sant’Egidio si riunisce a Napoli e in diversi luoghi della Campania per festeggiare il Natale. Anziani soli, senza dimora, migranti, carcerati, bambini, disabili, rom, famiglie in difficoltà festeggeranno il Natale negli istituti, nelle carceri, nei campi rom e in alcune chiese. Italiani insieme a stranieri formeranno una famiglia più larga attorno alla quale stringersi. Per ognuno di loro ci sarà un posto a tavola, doni natalizi e il regalo più importante: la nostra amicizia.
Il 25 dicembre sono previsti diversi pranzi:
- Napoli nella chiesa di San Pietro martire a largo Bonghi con 200 poveri, dove parteciperà anche il cardinale Crescenzio Sepe. Sempre a Napoli sono previsti pranzi per senza dimora e anziani nel Centro Storico nelle chiese dei Ss. Filippo e Giacomo e San Nicola al Nilo, mentre gli studenti della scuola di lingua e cultura italiana festeggeranno il Natale nella sede di San Nicola al Nilo.
- San Giovanni a Teduccio nella sede della Comunità con disabili famiglie povere rom e stranieri.
- Napoli, ai Vergini nella chiesa S. Maria Succurre Miseris con anziani soli, senza dimora e famiglie povere.
- Aversa si riuniranno anziani, migranti, senza dimora e famiglie povere.
- Pozzuoli lo chef Gabriele Palma cucinerà per 40 senza fissa dimora nel Centro San Marco, dove parteciperà anche il vescovo di Pozzuoli e di Ischia, don Carlo Villano.
Ancora sono previste durante le festività:
- Feste nei campi rom.
- Pranzi e feste con i bambini delle scuole della pace nel Centro Storico, Ai Quartieri Spagnoli, alla Sanità, a Scampia, San Giovanni a Teduccio e Aversa.
- Feste e pranzi nelle Rsa e negli istituti per anziani a Benevento, Salerno, Casoria, Villaricca, al Vomero, al Centro Storico, Ponticelli, Posillipo e Scampia.
- Distribuzione delle calze al Dormitorio Pubblico il 6 gennaio.
- Pranzi nelle carceri con oltre 700 detenuti a Poggioreale(2), Secongigliano(3), Pozzuoli, Santa Maria Capuavetere, Benevento, Arienzo.
- Diverse cene itineranti anche per capodanno.
In un tempo in cui aumentano povertà e solitudine, oltre 6000 poveri saranno coinvolti nei pranzi di Natale, nelle feste e nelle distribuzioni per strada. L’invito al Pranzo dà dignità a chi lo riceve: tutti sono chiamati per nome. E’ il segno di un’amicizia che dura tutto l’anno: tante visite che trasformano le giornate di chi vive in carcere, di chi è ricoverato in ospedale, in istituto o soffre di solitudine.
Il Natale è una festa che porta luce e che porta gioia. Una luce che illumina tanti luoghi bui dell’esistenza umana, tanti luoghi di dolore. Il Natale è anche la festa della generosità, aggiungiamo un posto a tavola nei grandi pranzi ma aggiungiamo un posto per tutti nel nostro cuore.
CS Info Antonio Mattone 3346640586