La Fondazione Paulus ha superato i dieci anni di attività. L’ente antiusura della diocesi di Pozzuoli rappresenta un “modello di solidarietà e prevenzione”, come dichiarato dal presidente Luigi Cuomo. «Offre un sostegno molto concreto – ha sottolineato il presidente -. Quando una famiglia o un piccolo imprenditore si trova in difficoltà economica e teme di non riuscire più a far fronte ai propri impegni, può rivolgersi a noi. Dopo un’attenta analisi della situazione, se sussistono i requisiti, interveniamo con la concessione di garanzie sui prestiti, grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Economia. Questo permette di ottenere crediti agevolati, evitando il ricorso all’usura. Attualmente collaboriamo con Banca Etica, un partner prezioso che condivide i nostri valori e obiettivi».
Con il presidente Luigi Cuomo, ripercorriamo gli anni d’impegno fattivo della Fondazione Paulus, nata nel dicembre 2010, operativa di fatto dal 2014.
Qual è il bilancio di questo decennio di attività?
«È un bilancio che possiamo definire abbastanza positivo, sia in termini di risultati concreti che di impatto sociale. Da quando è operativa la fondazione, dal 2014 ad oggi, abbiamo esaminato 104 richieste di accesso al credito e approvato 83 di queste, garantito complessivamente oltre un milione di euro di prestiti agevolati. Grazie al fondo di garanzia finanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, abbiamo potuto garantire fino a oggi crediti per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro. È un risultato importante, ma la soddisfazione più grande è sapere di aver offerto un’alternativa concreta e sicura a tante famiglie, che rischiavano di cadere nelle mani dell’usura».
Quale il ruolo della Chiesa in questo percorso?
«Un ruolo determinante. Non possiamo dimenticare che la Fondazione Paulus nasce ufficialmente nel 2010 su impulso dell’allora vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella, a cui va il nostro più sentito ringraziamento. È stato lui a voler creare uno strumento capace di contrastare un fenomeno purtroppo diffuso e drammatico come l’usura, offrendo alle famiglie e ai piccoli imprenditori un aiuto concreto e rispettoso della loro dignità. Voglio anche ringraziare il nuovo vescovo di Pozzuoli e Ischia, monsignor Carlo Villano, per il sostegno e la vicinanza. La sua attenzione alle problematiche sociali ci dà ulteriore forza per andare avanti in questa missione. Desidero ricordare il grande impulso che hanno dato alla nascita della Fondazione anche don Fernando Carannante, Carlo Cuomo, don Pino Natale, insieme a tutti gli altri colleghi e amici che hanno accompagnato e sostenuto le tante attività in questi anni. Un particolare grazie lo dobbiamo alla dottoressa Domenica Centola, instancabile e tenace motore operativo e risolutivo delle istanze che giungono alla Fondazione».
Quali sono le principali difficoltà che avete incontrato lungo il cammino?
«Una delle maggiori difficoltà è stata quella di far conoscere la Fondazione e i suoi strumenti di aiuto. Purtroppo, chi vive situazioni di forte indebitamento o chi subisce minacce di usura spesso ha paura di esporsi o non sa a chi rivolgersi. Abbiamo lavorato molto sulla comunicazione e sulla costruzione di una rete con le istituzioni locali, le parrocchie e le associazioni del territorio. Questo ci ha permesso di raggiungere un numero crescente di persone e di rendere la nostra attività sempre più efficace».
All’inizio di questo nuovo anno, tracciamo le prospettive della Fondazione?
«Le prospettive future sono ambiziose. Da un lato, vogliamo continuare a garantire un supporto concreto a chi si trova in difficoltà economica, dall’altro puntiamo ad ampliare la rete di collaborazioni per essere ancora più presenti sul territorio. Inoltre, abbiamo in cantiere progetti di sensibilizzazione rivolti ai giovani, perché è fondamentale diffondere una cultura della legalità e della prevenzione dell’usura. Stiamo lavorando per ottenere ulteriori risorse, che ci permettano di aumentare il numero di prestiti garantiti e aiutare un numero sempre maggiore di famiglie e microimprese. Sono orgoglioso, inoltre, di poter annunciare una nuova campagna di comunicazione ed un potenziamento degli strumenti operativi della Fondazione nel corso del nuovo anno appena iniziato».
Vuole lanciare un messaggio a chi vive una situazione di difficoltà economica?
«Il mio messaggio è molto semplice: non siete soli. Chi si trova in difficoltà deve sapere che esistono strumenti e persone pronte ad aiutare. La paura e l’isolamento sono gli alleati principali dell’usura, ma denunciare e chiedere aiuto è possibile. La Fondazione Paulus è qui proprio per questo: offrire un’alternativa concreta, garantire sostegno e proteggere la dignità di chi sceglie di non cedere alle minacce o alla disperazione. E devo ringraziare anche Segni dei Tempi per lo spazio che offre periodicamente alla Fondazione. Sono certo che questa intervista costituisce un ulteriore passo verso la costruzione di una comunità più consapevole e solidale» (per contatti: info@fondazionepaulus.it – numero verde 800900767).