La seconda Assemblea Sinodale, che si è svolta in Vaticano dal 31 marzo al 3 aprile, ha visto riuniti oltre mille partecipanti, tra cui una delegazione delle diocesi di Pozzuoli e Ischia guidata dal vescovo Carlo Villano, costituita da don Alessandro Scotto, vicario episcopale per la pastorale della diocesi di Pozzuoli, referenti della Commissione sinodale puteolana Antonio Izzo, Amalia Romaniello, diacono Mario Gargiulo e di quella d’Ischia don Pasquale Trani, Pina Trani, Angelo Di Scala.
In apertura dei lavori, il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, ha letto il messaggio di Papa Francesco e ha ricordato come l’impulso al cammino sinodale sia venuto proprio da Bergoglio durante la sua visita a Firenze nel 2015, definendo questo percorso come “fondamentalmente spirituale”.
Monsignor Erio Castellucci, presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale, nella sua relazione introduttiva ha riconosciuto i primi frutti del Cammino sinodale: ascolto reciproco (specialmente con la “conversazione nello Spirito”), apertura al dialogo con mondi ritenuti distanti, riattivazione di organismi di partecipazione e desiderio di una Chiesa missionaria. Pur riconoscendo difficoltà e limiti, ha sottolineato che la Chiesa italiana è viva e cerca nuove modalità di presenza. Ha invitato a un sano realismo basato sulla fede, nell’azione continua dello Spirito Santo, a discutere e confrontarsi sulle Proposizioni del documento base, con un cuore rivolto al bene di tutta la Chiesa, con “sensus Ecclesiae”, superando la logica delle singole rivendicazioni.
Nelle due sessioni di lavoro sulle Proposizioni, sono state richieste molte modifiche al testo base. Ci sono stati 80 interventi nella prima sessione, di cui 28 pronunciati e il resto consegnati per iscritto, e 75 interventi nella seconda sessione, di cui 23 pronunciati. Nei diversi gruppi di lavoro, sulle tre parti del documento, si è cercato di “individuare gli elementi di priorità” su cui far confluire il cammino sinodale: accompagnamento delle persone in situazioni affettive particolari, accompagnamento personale dei giovani, cura delle persone fragili, formare gli adulti alla maturità della fede attraverso la Parola di Dio, un rinnovato percorso nazionale di Iniziazione Cristiana, la formazione integrale, permanente, missionaria, sinodale, condivisa fra le diverse componenti del popolo di Dio: ministri ordinati, laici e laiche, consacrate e consacrati, la corresponsabilità nella missione e nella guida della comunità, responsabilità ecclesiale e pastorale delle donne, obbligatorietà dei consigli pastorali. Sono emerse sottolineature, esperienze, criticità e risorse che segnano la vita e la vitalità delle Chiese in Italia.
La particolarità di questa Assemblea si è determinata al termine del confronto e della condivisione, quando i delegati hanno votato, a grandissima maggioranza (solo 12 voti contrari e 7 astenuti), una mozione con la quale è stato stabilito che le moltissime proposte di emendamento avanzate dai 28 gruppi in merito al testo delle “Proposizioni” (il documento finale dal titolo “Perché la gioia sia piena”), “richiedono un ripensamento globale del testo assembleare e non solo l’aggiustamento di alcune sue parti”. La presidenza del Comitato nazionale del Cammino sinodale, con il supporto del Comitato e dei facilitatori dei gruppi di studio, dovrà provvedere ad una nuova redazione, accogliendo emendamenti, priorità e contributi emersi. L’Assemblea ha fissato anche già la data di un nuovo appuntamento per la votazione del Documento contenente le Proposizioni, fissato per sabato 25 ottobre, in occasione del Giubileo delle équipe sinodali e degli Organismi di partecipazione (articolo di approfondimento sul prossimo numero di SdT cartaceo).
Antonio Izzo
foto Delegati di Pozzuoli con il vescovo a sinistra e Delegati di Ischia