Consacrazione della Russia e dell’Ucraina a Maria. La diocesi di Pozzuoli risponde all’appello del Papa





Venerdì 25 marzo, alle ore 18, nella parrocchia Maria Regina della Pace a Quarto, il vescovo ausiliare di Pozzuoli, monsignor Carlo Villano, presiede la celebrazione eucaristica in risposta all’appello di Papa Francesco che ha invitato “ogni comunità e ogni fedele” ad unirsi a lui nella solennità dell’Annunciazione “nel compiere un solenne Atto di consacrazione dell’umanità, specialmente della Russia e dell’Ucraina, al Cuore Immacolato di Maria, affinché Lei, Regina della pace, ottenga al mondo la pace”.
“Ciò che stiamo vivendo in queste ultime settimane – ha detto Papa Francesco in un Messaggio in occasione dell’apertura delle Giornate Sociali Cattoliche europee – non è quello che speravamo dopo la difficile emergenza sanitaria provocata dalla pandemia (…). La tragedia della guerra che si sta consumando nel cuore dell’Europa ci lascia attoniti; mai avremmo pensato di rivedere simili scene che ricordano i grandi conflitti bellici del secolo scorso”.

Il vescovo di Pozzuoli e di Ischia, monsignor Gennaro Pascarella, insieme al vescovo ausiliare, monsignor Carlo Villano, hanno inviato una nota a tutti i presbiteri della diocesi di Pozzuoli affinché venga preso a cuore questo appello, esortando ogni comunità e personalmente ad unirsi al Papa in questa preghiera per la pace.

«Sangue e lacrime dei bambini: uccisi, feriti o costretti a lasciare la loro casa, la loro patria, il loro papà, i loro parenti ed amici! Tante persone fragili che restano per morire sotto le bombe. Milioni di persone obbligati a lasciare la loro casa, che si sono trovate improvvisamente senza più niente. Non possiamo non dire con franchezza con il Papa che “tutto questo è disumano! Anzi è sacrilego, perché va contro la sacralità della vita umana, soprattutto contro la vita indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia!”. “Non abituiamoci alla guerra e alla violenza”! “Non stanchiamoci di accogliere con generosità, come si sta facendo: non solo ora, nell’emergenza, ma anche nelle settimane e nei mesi che verranno”. Vigiliamo perché le donne, separate dai loro mariti, e i bambini, che vengono accolti, senza lavoro, non siano vittime degli “avvoltoi” della società. Proteggiamoli. Il Signore faccia di ognuno di noi un uomo di pace, un “artigiano” di pace, “un costruttore” di pace. La preghiera per la pace – hanno concluso i vescovi – diventi nel nostro quotidiano accoglienza, condivisione, solidarietà».

Testo completo della lettera dei vescovi sulla pagina fb della diocesi di Pozzuoli

 

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Foto celebrazione

 

 





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