Nella sala Papa Francesco della parrocchia Sant’Artema martire a Monterusciello, si è svolta a maggio la consueta Giornata dedicata alle famiglie, realizzata dal Consultorio diocesano Famiglia Nuova. Gli oltre trenta partecipanti – coppie e famiglie della nostra e di altre diocesi – hanno accolto la Parola di Dio che ha introdotto i lavori. Con la lettura è stato chiarito il fondamento dell’antropologia cristiana della sessualità: Dio ha creato la persona umana dotata di un corpo sessuato che possiede in sé la capacità di esprimere l’amore; quell’amore nel quale l’essere umano, maschio e femmina, diventa dono e attraverso il quale rende manifesto il senso stesso del suo essere ed esistere. San Giovanni Paolo II, citato nella relazione introduttiva, ci ha ricordato che senza l’amore l’uomo non può vivere (Enciclica Redemptor hominis, n. 10, del 4/3/1979).
Gli studenti del corso di formazione diocesano per consulenti familiari hanno presentato un video, sollecitando la riflessione sul dialogo fra genitori e figli riguardo alla sessualità. Ironico e divertente, ha messo in luce la difficoltà dei protagonisti (principalmente mamme), di fronte alle domande, talora imbarazzanti, poste dai figli, e ha fotografato perfettamente la situazione che si è vissuta negli ultimi trent’anni nella maggioranza delle nostre famiglie e che talora si vive ancora oggi. Nella riflessione seguita alle immagini, molti partecipanti hanno condiviso la propria esperienza sul tema rispecchiandosi nei contenuti visti nelle scene nel video. Un elemento dell’esperienza comune è stata la mancanza educativa di una distinzione fra sessualità e sesso e la carenza di un dialogo nella famiglia di origine visto come inopportuno, anche per la frequente associazione della sessualità al peccato.
In definitiva, la conclusione comune è stata che la sessualità è vista più come un problema da superare piuttosto che una risorsa e un valore positivo. È apparso evidente, inoltre, come ci sia una forte lacuna tra le informazioni scientifiche e l’antropologia di riferimento. Tale aspetto è stato approfondito nella relazione successiva presentata dal professor Rodolfo Giordano che ha illustrato la visione comune della sessualità nell’individuo e nella coppia, confrontandola con il punto di vista cristiano. Infatti, è stata ribadita la considerazione fondamentale che gli argomenti trattati devono essere letti nell’ottica dell’antropologia cristiana, aldilà dell’aspetto puramente scientifico. Non fare riferimento a questi valori cristiani della sessualità, infatti, comporta un profondo disorientamento nei soggetti destinatari del messaggio educativo, soprattutto nell’attuale società dove recentemente si sono manifestati radicali cambiamenti di mentalità con l’abbandono di solidi riferimenti valoriali, per privilegiare la cosiddetta «fluidità» negli usi e nei costumi sessuali.
Al termine della relazione, è stata vissuta la celebrazione della santa Messa, presieduta dal parroco don Elio Santaniello il quale, durante l’omelia, ha incoraggiato i presenti a proseguire il loro percorso coniugale e personale nell’ottica cristiana e indicato nella sessualità il linguaggio privilegiato donato da Dio alla coppia, perché non è bene che l’uomo-persona, maschio e femmina, sia solo.
Dopo il conforto spirituale, i presenti hanno consumato il pranzo come ulteriore momento di condivisione nell’accogliente giardino della parrocchia.
La giornata si è conclusa ritrovandosi in sala per un ultimo commento alla relazione, per darsi poi appuntamento alla seconda Giornata per la famiglia che è stata vissuta a giugno sul tema: “I figli, dall’attesa all’accompagnamento nella vita”.
Pietro Paolo D’Aniello