“Ah, che bellu ‘ccafè pure ‘n carcere ‘o sanno fa…” sono le parole di una canzone del cantautore genovese Fabrizio De Andrè che meravigliosamente si addicono alle Lazzarelle, protagoniste del progetto della cooperativa sociale che opera, da tempo, all’interno della Casa Circondariale femminile di Pozzuoli.
Le attività della cooperativa sono iniziate a dicembre 2010 all’interno dei laboratori del carcere e le Lazzarelle, imprenditrici ormai lanciate verso il successo, producono non più solo caffè, ma anche tè e tisane biologiche di ogni tipo. Un progetto in continua crescita che va avanti grazie all’opera – è bene ricordarlo – di donne detenute, con l’acquisto delle materie prime che avviene attraverso analoghe realtà provenienti da progetti di cooperazione nel sud del mondo. Il progetto, infatti, mira a promuovere imprenditoria femminile, equa e sostenibile.
Le Lazzarelle lavorano, oggi, in differenti attività della cooperativa. Esse vengono impiegate non solo nella produzione e nella lavorazione del caffè, ma anche per alcuni servizi specifici, come ad esempio la fornitura di catering specializzato. E’ possibile usufruire dei loro servizi per cene, banchetti, ricevimenti, feste, inaugurazioni ed eventi. Si potrà richiedere una cuoca specializzata direttamente a casa, il servizio ai tavoli, la fornitura di appositi tovagliati, il servizio di decorazioni floreali. Insomma, le Lazzarelle offrono una vasta gamma di servizi finalizzati a lasciare soddisfatto il cliente, curando con eleganza ogni singolo aspetto dell’evento.
D’altronde più aumenta la produzione e la vendita, sia di di beni che di servizi, più donne detenute potranno essere impegnate a lavorare. Con questo scopo nasce anche il progetto “Un caffè che cambia la vita”: ovvero aumentare la produzione del caffè – e la vendita dei prodotti – con lo scopo di aumentare i numeri delle addette e, di conseguenza, l’occupazione. Per farlo la cooperativa ha lanciato un’operazione di raccolta fondi online, finalizzata all’acquisto di una tostatrice nuova, che permetterà di tostare ben 100 kg di caffè in più al giorno. E’ possibile effettuare la donazione al link http://meridonare.it/campaigns/un-caffe-che-cambia-la-vita
E’ bene sottolineare che da quando è nata l’esperienza delle Lazzarelle, si sono alternate ben 40 donne nell’attività e di queste nessuna è caduta nuovamente nella tentazione del guadagno facile legato alla criminalità. Il lavoro nobilita e lavorare ha restituito loro dignità: una volta fuori queste donne, dopo l’esperienza nella cooperativa, si sono sentite in grado di affrontare la ricerca di un lavoro onesto e hanno saputo trovarsi, nella vita come nel lavoro, delle valide alternative. Attualmente, il Progetto Lazzarelle resta in Italia, un progetto ben riuscito ed unico nel suo genere.
Per maggiori informazioni, anche di natura commerciale, è possibile scrivere una email a: caffelazzarelle@gmail.com (il sito di riferimento della cooperativa è http://caffelazzarelle.jimdo.com).
Simona D’Orso