Dobbiamo essere tutti responsabili, l’invito del vescovo Villano nella diretta Rai da Ischia





Domenica 9 giugno, RAI 1 e RAI International hanno trasmesso in diretta la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Pozzuoli e di Ischia, Carlo Villano, nella chiesa Santa Maria di Portosalvo a Ischia porto, insieme al parroco don Luigi Di Donato e a don Marco Trani. Il coro è stato diretto da Nicola Lauro. Presenti rappresentanti delle istituzioni locali e delle forze dell’ordine, tra cui il sindaco di Ischia Vincenzo Ferrandino, quello di Serrara Fontana Irene Iacono, il vice sindaco di Forio Angela Albano, il comandante della Stazione Carabinieri di Ischia, luogotenente Salvatore Soriente, il comandante della Polizia Municipale di Ischia Chiara Romano.

La regia, come ogni domenica, è stata curata da Simone Chiappetta, con commento liturgico di Orazio Coclite. Fondamentale il ruolo del giornalista Franco Cavallaro e l’apporto del vaticanista Fabio Zavattaro. Significativa la scelta della regia di posizionare i bambini nei primi banchi della chiesa.

«La Parola che il Signore ci rivolge – ha sottolineato Villano durante l’omelia – è un invito ad essere uniti nel “bene”, che può essere solo causa di unità e mai di divisione. Essere uniti con sé stessi, ma anche con il Signore e tra di noi. Ogni nostra azione produce delle conseguenze. Veniamo esortati ad un uso responsabile del nostro tempo e delle nostre azioni. Essere responsabili significa, in una prospettiva evangelica, aiutarci a portare i pesi gli uni degli altri. Nessuno può disinteressarsi dell’altro. Dobbiamo essere capaci di saper riconoscere ciò che la grazia di Dio produce nella mia vita, in quella della mia comunità, una vita che vale la pena spendere nell’amore per il prossimo».

Un pensiero particolare è stato rivolto a quanti vivono nei territori colpiti dalle guerre e dalla distruzione: «A loro la nostra vicinanza, la nostra preghiera – ha concluso il vescovo – in quella dimensione di unità e di pace a cui noi tutti siamo chiamati e per cui viviamo».





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