L’arcivescovo di Napoli, monsignor Mimmo Battaglia, lancia un appello a Chiesa, istituzioni e società civile, per una “cordata sociale fondata sul valore della fraternità e vissuta con l’atteggiamento di chi vuole costruire il presente rendendo così possibile il futuro”. Una cordata per la solidarietà, la giustizia, la pace.
«Se può essere comprensibile che la pandemia da Covid-19 imponga alle istituzioni il dovere di operare anche scelte difficili – scrive don Mimmo, così si firma – come la chiusura di attività importanti e di servizi fondamentali, da cui dipende la vita di tanta gente, non è comprensibile e giustificabile che a tali chiusure non corrispondano altrettante aperture fatte di concreti sostegni economici, di parole dialoganti, di attenzioni quotidiane alla ferialità dei tanti volti che hanno perso la luce della speranza e alle tante storie che, nel timore di un mancato lieto fine, si lasciano prendere da una disperazione capace con facilità di tramutarsi in rabbia sociale».
In una situazione critica, in cui sevono aiuti concreti, l’arcivescovo chiede il blocco dei licenziamenti, degli sfratti coatti dei cittadini indigenti, della demolizione di case “che, seppur abusive, in questo momento per alcune famiglie sono l’unica tana in cui rifugiarsi dal virus”.
La strada per un futuro migliore viene tracciata grazie alle vaccinazioni e all’innesto economico derivante dall’utilizzo dei fondi europei: «Se queste due importanti cure, una sanitaria e l’altra economica, verranno modulate con giustizia – conclude – allora la pace sociale verrà salvaguardata! Per il bene e la sicurezza di tutti».
Testo completo: Una cordata sociale per la solidarietà, la giustizia e la pace
foto agensir