E l’Ostrichina diventò una sala da ballo. La bella storia di Antonio ed Enrico nella campagna di vaccinazione dell’Asl Na 2





Antonio Baraccano ed Enrico Russo, infermieri, un binomio inscindibile nella vita e nel lavoro. Antonio è coordinatore del centro diabetologico del  distretto,  Enrico responsabile del centro prelievi. Entrambi in forza all’Asl Napoli 2, distretto 35, conosciuti ed amati dai pazienti, ora nel bel mezzo di un’esperienza singolare: vaccinatori Covid 19. Iniziano la loro avventura con l’esecuzione dei tamponi in luoghi a rischio come l’aeroporto di Capodichino o ad Arzano in zona rossa, acquisendo una competenza sempre maggiore nella lotta al temibile virus.  Ma loro non sono persone da farsi intimidire e all’arrivo delle prime dosi di vaccino non si fanno trovare impreparati: la somministrazione avviene reciprocamente e in allegria. La loro competenza non sfugge al direttore generale dell’Asl, Antonio D’Amore, che li vuole immediatamente vaccinatori e, insieme al direttore sanitario Monica Vanni, individua la Sala Ostrichina della Casina Vanvitelliana al Fusaro come Punto vaccinale.

Non senza una punta di orgoglio, Enrico e Antonio si ritrovano in questa splendida location dove un vecchio pianoforte strizza l’occhio a quest’ultimo, appassionato di musica e membro di una band musicale. “Processo di umanizzazione del lavoro sanitario”, è il progetto della direzione sanitaria che, in collaborazione con il comune di Bacoli, attrezza il salone con ogni confort, comprese caramelle e bottigliette di acqua per i cittadini in attesa del vaccino. Un’occhiata e Antonio si siede al piano con Enrico sempre al suo fianco.

Ma ahimè il piano è scordato, però nulla li ferma più. Lo sistemano e mentre i medici diluiscono il vaccino, fra una dose e l’altra, la sala si trasforma magicamente in una sala da ballo. Sì, perché qualche coppia di anziani (gli ultraottantenni sono stati i primi ad essere convocati) si alza e si mette a danzare. Qualcuno canta e di colpo svaniscono tutte le paure. Non erano più vecchietti in attesa di una “prestazione sanitaria”, ma persone che tentavano di gettarsi alle spalle un anno di paura e d’ignoto, aperti ad una nuova stagione di vita.

«Pronto, Enrico? Domani sono a vaccino da te!». Immediata la risposta di Russo al maestro Coppeto: «Paolino… Non venire senza mandolino». E così quella volta nella sala si sono sentiti pianoforte e mandolino suonare le immortali melodie napoletane. Anche il giorno di San Valentino è stato speciale per i nostri anziani che hanno trovato una sala addobbata di tutto punto con simboli amorosi e cioccolato “guardare e non toccare”. «È stato il regalo più bello che potessi ricevere in questo giorno» chiosa il nonno di turno e la commozione sale ai massimi livelli. Intanto, la campagna vaccinale prosegue senza soluzione di continuità e registra un alto gradimento nella popolazione per l’efficienza dell’organizzazione e soprattutto per il nuovo tipo di approccio verso l’utenza per una  reale umanizzazione dell’assistenza sanitaria.

 

 

 

 





Exit mobile version