La 40ma giornata per la vita si è svolta il 4 febbraio nella gremita parrocchia di san Gioacchino a Bacoli. All’ingresso il colpo d’occhio richiamava chiunque entrasse al significato della giornata che ha visto insieme bambini, ragazzi ed adulti nel celebrare la vita. Colpo d’occhio rafforzato dalla presenza di tanti palloncini colorati con i quali i bambini hanno voluto dare un segno: la vita è gioia. Molti di questi palloncini durante la serata sono volati via e in molti si sono chiesti come don Roberto, che ha ospitato con il sorriso tutti, abbia poi provveduto a recuperarli o se abbia scelto di lasciare lì quel tocco di colore per la vita. La giornata è stata organizzata dall’ufficio pastorale familiare che ha egregiamente accolto l’arrivo a Pozzuoli delle reliquie dei santi coniugi Martin.
La serata è proseguita con la catechesi di don Silvio Longobardi che dall’esperienza di vita dei coniugi Martin ha sottolineato la bellezza dell’affidarsi a Dio nella quotidianità e la capacità di affrontare il dolore alla luce della fede. I coniugi Martin sono la prima coppia di sposi canonizzata insieme per la loro testimonianza di vita matrimoniale vissuta alla presenza di Dio. Hanno dato alla luce nove figli, ma solo cinque femmine sopravvissero e tutte divennero religiose.
La più nota di loro è certamente santa Teresina di Lisieux che, parlando dei sui genitori, li definisce «degni più del cielo che delle terra»: entrambi lavoratori, ma genitori attenti verso l’educazione dei loro figli, capaci poi di affrontare il dolore della perdita di cinque figli con grande umiltà e fede. È poi intervenuta una coppia di sposi, responsabili di un’oasi della fraternità di Emmaus, nata sotto l’ombra di questi santi coniugi. La testimonianza è stata toccante ed illuminante per molte coppie di sposi presenti che dopo la celebrazione hanno voluto avvicinare i coniugi per ulteriori chiarimenti sulla loro vita in fraternità i cui membri sono chiamati a una vita in comune e di condivisione alla luce di tre capisaldi: la preghiera quotidiana con l’eucarestia e adorazione, l’evangelizzazione e il servizio ai bisognosi.
Alla fine delle testimonianze il saluto del nostro vescovo, monsignor Gennaro Pascarella, che con la benedizione ha salutato la comunità di Pozzuoli che intorno a certi temi risponde sempre con grande partecipazione. È stato, infatti, molto bello vedere che alla fine della serata tanti si sono trattenuti a parlare e a salutarsi, nonostante l’ora e il fatto che fosse domenica: segno questo che la diocesi di Pozzuoli vive come una grande famiglia e che, dall’esperienza di vita delle sante famiglie, attinge per crescere nelle fede.
Daniela Iaconis