L’amministrazione comunale di Pozzuoli in occasione della Giornata della Donna ha organizzato diverse manifestazioni. La prima, promossa dall’assessorato alla Cultura, si terrà domani, mercoledì 7 febbraio, alle ore 17, a Palazzo Toledo, dove ci sarà un convegno dal titolo “Amore non amore”. L’incontro prende spunto dalla raccolta di racconti di Annamaria Vargiù, “E lo chiamano amore”, un’opera non solo sulla violenza di genere, ma soprattutto sui rapporti sbagliati che spesso caratterizzano la vita di molte donne. Vi parteciperanno con riflessioni sulla condizione femminile nel contesto attuale, oltre all’autrice, l’assessora Maria Teresa Moccia Di Fraia, la docente Maria Mirabile, l’insegnante e attrice Angela Cicala, il filosofo Nicola Magliulo e il giornalista Gino Conte.
Giovedì 8 marzo, invece, la mattinata sarà dedicata a Salvatore Morelli, liberale italiano che ha scritto la sua storia parlamentare a difesa dell’emancipazione femminile e che, nato a Carovigno, venne a morire a Pozzuoli nel 1880. In via Carlo Rosini alle ore 10, alla presenza del Sindaco Figliolia, sarà scoperta una lapide sull’edificio in cui si spense Morelli. Subito dopo, nella sala di Palazzo Migliaresi al Rione Terra, alle ore 11, avrà luogo un incontro sulla figura del politico pugliese per illustrarne i diversi aspetti e le proposte di legge precorritrici della moderna cultura dei diritti. Vi parteciperanno, oltre all’assessora alla Cultura, l’avvocato Maria Luisa Adinolfi, la storica Matilde Iaccarino, la giornalista de Il Mattino Donatella Trotta. Per l’occasione, l’amministrazione comunale ha anche realizzato la ristampa della proposta di Legge sul Divorzio che Morelli presentò l’8 marzo del 1880. “Si tratta di momenti di riflessione su temi attuali, lontani da una facile retorica e dalla descrizione di drammatici episodi di cronaca”, spiega l’assessora Maria Teresa Moccia di Fraia.
Domenica 11 marzo, alle ore 17.30, in collaborazione con l’Associazione Nemea, nella Cattedrale di San Procolo martire al Rione Terra, si svolgerà la visita alle opere di Artemisia Gentileschi, grande e pressoché unica pittrice del Seicento italiano, non a caso detta la Pitturessa per antonomasia, artista che conobbe la violenza e lo stupro ma seppe comunque affermare il proprio talento. A seguire si svolgerà la visita alla cripta della Chiesa S. Maria della Purificazione.