Il gruppo di cinquantatré giovani della diocesi di Pozzuoli, insieme ad alcuni amici argentini, è partito il 24 luglio scorso per Cracovia, dove si è svolta la XXXI giornata mondiale della gioventù, evento che ha riunito giovani provenienti da ogni parte del mondo per celebrare, come ha detto il Papa, la fede. È stata un’esperienza che ha messo a dura prova la nostra pazienza, il peso dello scoraggiamento causato dai molteplici disagi che hanno fatto un po’ da sfondo a questo pellegrinaggio, che non è però riuscito a prendere il sopravvento e grazie al Signore, che si è manifestato in ciascuno di noi, siamo riusciti sempre a trovare la forza di sorridere. Già durante il viaggio, il vento della condivisione ha scosso e pervaso i nostri cuori che son partiti da Pozzuoli carichi di aspettative e speranza. Ciò che più ci ha impressionato è stato vedere come la fede in Cristo superi i confini e unisca. Il lungo percorso da Koscielec, dove pernottavamo, fino a Cracovia, è stato allietato dal primo incontro con gli altri giovani; insieme a loro, abbiamo intonato inni, creando un coro unanime. Più tardi, presso la basilica della Santa Trinità, abbiamo potuto pregare sulle spoglie del Beato Pier Giorgio Frassati, giunte a Cracovia per volere del Papa, che rappresenta un po’ l’emblema della gioventù cristiana. Nel pomeriggio, nel parco di Blonia, abbiamo partecipato alla Messa di apertura della GMG celebrata dal cardinale di Cracovia, Stanislaw Dziwisz, che ci ha introdotto al “cammino verso Emmaus” e al viaggio verso la misericordia, durante il quale abbiamo sperimentato cosa vuol dire essere veri discepoli di Cristo. Il giorno seguente, abbiamo visitato il santuario dedicato a San Giovanni Paolo II e successivamente il Santuario della Divina Misericordia a Lagienwniki, luoghi intrisi della fiamma ardente della misericordia ove abbiamo contemplato la tunica indossata dal santo Papa durante il giorno dell’attentato alla sua persona e dove, alle ore 15.00 in punto, momento in cui si inizia a recitare la coroncina della Divina Misericordia, abbiamo varcato la porta santa. Abbiamo poi partecipato alla Messa con tutti gli italiani presenti a Cracovia, presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco; unendoci nella preghiera con spirito fraterno. Il 28 luglio, insieme agli altri giovani della Campania abbiamo partecipato alla prima delle due catechesi incentrate sulla misericordia. Monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto Norcia, servendosi di nostre condivisioni, ha dato un volto alla misericordia. Durante quest’incontro, ci siamo posti innumerevoli domande, alcune di esse portate con noi in valigia. La seconda catechesi, tenutasi il giorno seguente, è stata presieduta da monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, che con propri aneddoti di vita ha reso concreto il termine misericordia, focalizzandosi sull’aspetto del perdono. Finalmente vi è stato l’incontro con il Santo Padre, che con parole semplici e cariche di significato ci ha accolto così come farebbe un nonno. Durante l’accoglienza, ci siamo sentiti parte del mondo, abbiamo iniziato a realizzare di non trovarci lì per caso, ma perché Lui l’aveva voluto. Il pomeriggio seguente, ci siamo uniti al silenzio rimbombante della via Crucis presieduta da Papa Francesco. Il sabato, ci siamo messi in cammino verso il Campus Misericordiae per la veglia con il Papa, dove abbiamo dormito in attesa della messa conclusiva della GMG. Tutto sembrava remarci contro, ma poi eccoci di fronte al Santissimo con una candela accesa in mano, insieme al giovane mondo cristiano, creando un unico fascio di luce. Il mattino seguente, il Papa ha celebrato la messa che ha soltanto concluso questa manifestazione ma che ha dato inizio ad un nuovo cammino: siamo stati investiti di una missione di pace, incaricati di portare la scintilla della misericordia, di accendere fiamme d’amore che possano avvolgere tutto il mondo.
Chiara Rosa Cerrone
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