Il 26 marzo nel centro studi della Olivetti a Pozzuoli si è festeggiato il cinquantesimo anniversario della fondazione del CNR, nato come Laboratorio per la Chimica e Fisica di Molecole di Interesse Biologico, nel 1968. Il fondatore, il professor Rodolfo Nicolaus, avviò l’attività in alcune palazzine private in località Arco Felice a Pozzuoli. Negli anni il laboratorio si è evoluto e trasformato, dalla sede provvisoria si è trasferito presso il rinnovato centro studi Olivetti di via Campi Flegrei, assumendo nel 2001 la denominazione ICB (Istituto di Chimica Biomolecolare). Oltre alla sede flegrea il CNR è presente a Catania, Padova e Sassari.
Nel corso delle celebrazioni per i 50 anni di vita sono stati ripercorsi gli aspetti scientifici dei primi anni di vita con la testimonianza dei ricercatori protagonisti.
“Il Centro è stato fondato per essere una struttura diversa dall’Università ma che nel contempo si intersecasse con essa”. Così Massimo Inguscio, presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche (nella foto con Piero Angela), ricordando il professor Volterra tra i fondatori del CNR. “Ora come allora – ha aggiunto – dico che la molla deve essere la curiosità, quella di vedere nelle vetrine degli altri per stimolare il confronto”. “La sfida – ha proseguito – è quella di mescolare i saperi reclutando gente giovane e non facendo scappare quella valida. Per il futuro – ha concluso – c’è da riportare il Sud ad una centralità operativa!”.
Il saluto della città di Pozzuoli all’istituto di ricerca è stato portato dall’assessore alla Cultura, Teresa Moccia Di Fraia. Auspicato dalla Di Fraia “un avvicinamento della ricerca al mondo della scuola anche attraverso la progettualità dell’Alternanza Scuola Lavoro”.
Svariati i campi di ricerca e di studio del CNR. Di maggior attenzione la chemical biology, la molecular design, la drugdiscovery e la green chemistry.
Giovanni Moio