In preparazione del Giubileo dei giovani, è stata vissuta una bella esperienza di condivisione tra la diocesi di Pozzuoli e di Ischia. Duecento giovani hanno sfilato a Casal di Principe, in occasione della 39° edizione della Giornata Mondiale della Gioventù, per l’itinerario di fede “Semi di speranza… sui passi di don Peppe Diana”.
La giornata è stata organizzata dalla pastorale giovanile delle diocesi di Pozzuoli e di Ischia, insieme alla pastorale di Aversa, guidate rispettivamente dai direttori don Enzo Cimarelli, don Marco Trani e don Domenico Pezzella, con il contributo di Gabriella Patricolo, capo scout.
I partecipanti si sono ritrovati nel cimitero del paese. Ai piedi della statua di don Peppe Diana, il vescovo delle diocesi di Pozzuoli e di Ischia, don Carlo Villano, ha invitato i giovani a lavorare insieme come segno di speranza: «In questo luogo particolare, che fa memoria della vita e del martirio di don Peppino, la nostra speranza è che insieme possiamo rendere il mondo migliore, un mondo abitabile, dove ci sia attenzione all’ambiente. Dobbiamo rendere i nostri giovani felici di vivere il presente e proiettarli verso il futuro».
Dopo aver fatto visita alla tomba di don Peppe, tutti i ragazzi si sono riversati per le strade, in una marcia gioiosa, per giungere alla chiesa di San Nicola di Bari, dove il parroco don Franco Picone, ha ricordato la figura del giovane sacerdote. Don Peppe ha saputo incarnare il Vangelo nella vita testimoniando i valori di lealtà, giustizia, coraggio e amore per il prossimo. Fu ucciso dalla camorra a Casal di Principe il 19 marzo del 1994, poco dopo le 7.20 del mattino, nel giorno del suo onomastico, nella sua chiesa, la parrocchia di San Nicola di Bari. Gli spararono contro quattro colpi di pistola mentre si preparava per celebrare la messa. Aveva compiuto 35 anni. La giornata è terminata nella Casa don Diana, un centro polivalente per la promozione sociale.
Il senso dell’iniziativa è stato sottolineato da don Enzo Cimarelli, direttore della pastorale giovanile della diocesi di Pozzuoli: «La nostra vita è un pellegrinaggio e vedere tutti questi giovani che hanno sfilato per le strade di Casal di Principe, rappresenta non solo un segno di riscatto sociale, ma anche di grande impegno civile e spirituale. I ragazzi hanno accolto l’invito di papa Francesco a camminare nella speranza, quella speranza che vince ogni stanchezza. Partire dal cimitero per giungere nella chiesa dove la camorra ha ucciso don Peppe, rispecchia la grande motivazione dei nostri giovani a non fermarsi, andare avanti, camminando tutti insieme».
Accogliere le esperienze e i tanti frutti di quel seme chiamato don Giuseppe Diana è stato il valore aggiunto della giornata, come evidenziato da don Marco Trani, direttore della pastorale giovanile della diocesi di Ischia: «Incontrare la vita di un testimone di speranza in un territorio segnato dalla malavita è stato anche per noi un monito a prenderci cura delle relazioni e dei luoghi che siamo chiamati ad abitare. Nel cuore dei giovani è rimasta impressa la misura dell’amore di don Peppe per la sua gente, un amore eccessivo ed è in quella eccedenza d’amore che possiamo trovare il significato autentico da comunicare della nostra vita”.
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