Dopo storia e grammatica non poteva mancare il vocabolario puteolano-italiano, perché nulla resti sconosciuto della singolare parlata: Salvatore Brunetti appassionato cultore della materia, forte dell’incoraggiamento ricevuto da un maestro della ricerca linguistica come Roberto De Simone, riprova con questo nuovo lavoro a decodificare parole spesso simili a quelle napoletane, ma pronunciate in modo totalmente diverso. Il volume è a cura di Lux in Fabula, l’associazione puteolana che da oltre tre decenni guidata dall’artista Claudio Correale promuove in tutti gli aspetti la cultura flegrea; edito da New Media Press-Edizioni flegree, si avvale dell’elegante e accurata grafica di Veronica Longo (Atelier Controsegno) su carta pregiata, con immagini e incisioni di alcuni dei tanti luoghi famosi del territorio.
Ma quello puteolano rimane un esempio unico e, fatto singolare, tende a mantenersi intatto nelle tradizioni familiari e nei paesi stranieri dell’emigrazione. Molti ragazzi puteolani parlano in perfetto italiano ma mantengono viva anche la lingua di genitori e nonni. Nel Dizionario di Salvatore Brunetti da abbastantamaènte a zuzzeìmma (sporcizia), si ritrovano bammeìno, beisenisse, preìmm ‘e maò, (bambino, business, prima di mò) nonché queibusse, quagliarèulo, beuffaè, gnaorseì (quattrini, zufolo per quaglie, buffet, signorsì) e tanti altri lemmi che invogliano a cimentarsi nel tentativo di pronunciarli. Impossibile per chi non è nato o abita da lungo tempo a Pozzuoli.
Eleonora Puntillo