Il vulcanologo Giuseppe Luongo aveva ragione, rettificati i parametri del terremoto di Ischia





L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) precisa che i parametri ipocentrali – presentati alla Commissione Grandi Rischi nella riunione che si è svolta nella mattinata di venerdì 25 agosto nella Protezione Civile a Roma – localizzano il terremoto a 1 km a sud ovest di Casamicciola Terme, a una profondità di circa 2 km.

Il forte danneggiamento rilevato nella zona alta di Casamicciola con intensità macrosismica VIII, oltre alla scarsa resilienza del costruito, è dunque imputabile sia alla superficialità dell’evento, che all’amplificazione locale dei terreni (che ha dato valori di accelerazione del suolo di circa 0.28 g e di velocità di scuotimento del suolo di quasi 18 cm/s).

Questi parametri confermano quindi le indicazioni fornite dal vulcanologo Giuseppe Luongo (nella foto, archivio segnideitempi), il quale – in un’intervista riportata nella stessa giornata del 25 agosto su Il Mattino – aveva contestato le notizie fornite circa lipocentro a 5 chilometri di profondità e l’epicentro a 3 chilometri di distanza dalla costa nord. Luongo, infatti, aveva stimato questi dati: una profondità di 1-2 chilometri e un epicentro localizzato a Casamicciola, sotto piazza Maio.

Il vulcanologo ha rilevato quindi un errore. Nell’articolo, infatti, sottolinea il fatto che se l’epicentro fosse stato a mare, si sarebbero dovuti produrre danni anche sulla costa e rileva le incongruenze rispetto all’ipocentro indicato, confermando la presenza di problemi tecnici legati ai sismografi.

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Aggiornamenti dal profilo del vulcanologo:

E’ disponibile il rapporto sul rilievo macrosismico del Terremoto dell’Isola d’Ischia del 21 agosto 2017. L’intensità è stata valutata utilizzando la Scala EMS (European Macroseismic Scale) del 1998. L’intensità massima è stata valutata dell’VIII grado nella Zona Rossa di Casamicciola. Il rilievo è stato effettuato dal Gruppo di Lavoro QUEST (QUick Earthquake Survey Team).
Nel rapporto si legge : “La concentrazione dei danni e loro gravità configura un chiaro effetto di sito nella zona collinare di Casamicciola Terme. Questo si accorda anche con la fortissima attenuazione osservata: infatti a distanze anche molto ridotte dalla zona più danneggiata, non compare alcun effetto di danno.”
Gli autori associano la gravità dei danni all’effetto di sito. A questo punto dovremmo conoscere quale valore avrebbe raggiunto l’intensità senza il contributo dell’effetto di sito. In breve quale sarebbe l’effetto della sorgente. Dal rapporto non emerge alcuna indicazione per separare i due contributi. Ritengo che l’azione della sorgente sia determinante e la rapida attenuazione degli effetti con la distanza dall’area di massimo danneggiamento sia da attribuire alla superficialità della sorgente e alla bassa rigidità del mezzo superficiale nel quale si sono propagate le onde sismiche.

 

 

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foto avvenire.it





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