Kaire. Nel cuore del Natale, ricordando gli 800 anni del presepe





Durante l’ultima catechesi sullo zelo apostolico il Papa commenta: «Concludiamo oggi il ciclo dedicato allo zelo apostolico, in cui ci siamo lasciati ispirare dalla Parola di Dio per aiutare a coltivare la passione per l’annuncio del Vangelo. E questo riguarda ogni cristiano. Pensiamo al fatto che nel Battesimo il celebrante dice, toccando le orecchie e le labbra del battezzato: “Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua parola, e di professare la tua fede”. il Vangelo riporta la parola decisiva di Gesù in aramaico, effatà, che significa “apriti”, che si aprano le orecchie, che si apra la lingua ed è un invito rivolto non tanto al sordomuto, che non poteva sentirlo, ma proprio ai discepoli di allora e di ogni tempo. Anche noi, che abbiamo ricevuto l’effatà dello Spirito nel Battesimo, siamo chiamati ad aprirci. “Apriti”, dice Gesù a ogni credente e alla sua Chiesa: apriti perché il messaggio del Vangelo ha bisogno di te per essere testimoniato e annunciato!».

Quest’ultima catechesi si potrebbe riallacciare anche al tempo di avvento che stiamo vivendo, nell’attesa ormai prossima della nascita del Bambino Gesù, che viene al mondo per aprire il nostro cuore all’Amore vero col suo soffio divino. Il serafico padre Francesco d’Assisi amava tanto il Santo Natale che lo definì “la Feste delle feste”. “Tre anni prima della sua morte, decise di celebrare vicino al paese di Greccio, il ricordo della natività del Bambino Gesù, con la maggior solennità possibile, per rinfocolarne la devozione. Ma, perché ciò non venisse ascritto a desiderio di novità, chiese ed ottenne prima il permesso del sommo Pontefice. Fece preparare una stalla, vi fece portare del fieno e fece condurre sul luogo un bove ed un asino. Si adunano i frati, accorre la popolazione; il bosco risuona di voci e quella venerabile notte diventa splendente di innumerevoli luci, solenne e sonora di laudi armoniose”. Dal quel giorno sono trascorsi 800 anni, in tutto il mondo cattolico il presepe viene preparato ancora oggi in ogni chiesa, in ogni casa, in molte piazze si rappresenta ancora una volta quello vivente, trasmettendo gioia e dolcezza d’animo a chi vi partecipa o a chi è un semplice osservatore. Buon Natale di Pace e Bene.

Ordine francescano secolare di Forio

Kaire n. 47

 





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