La missione di Salvatore Lubrano: amore per Pozzuoli, lo sport e i disabili





 

Nella mattinata di giovedì 12 gennaio, sono stati celebrati a Pozzuoli i funerali di Salvatore Lubrano nell’affollatissima chiesa di Santa Maria della Consolazione (Carmine). Nell’omelia il parroco, don Pierpaolo Mantelli (con lui hanno officiato don Fernando Carannante e don Tonino Russo), ha ricordato la nobiltà d’animo di Lubrano e la sua testimonianza di vita cristiana, invitando alla preghiera quotidiana.

Salvatore Lubrano, figura di primo piano nel panorama politico puteolano e flegreo nell’ultima parte del ventesimo secolo si è spento nella sua casa di via Vecchia San Gennaro all’età di 79 anni. Lascia la moglie Pina Marin e i tre figli Francesca, Valeria e Raffaele.

Il professore Lubrano è stato sindaco della città di Pozzuoli dal 30 settembre 1991 all’8 febbraio 1992 (nella foto di Enzo Buono: la posa della prima pietra dei lavori al Rione Terra nel 1992). Guidò un monocolore DC. Tra gli uomini di punta della vecchia Democrazia Cristiana, partito con il quale ha percorso l’intera parabola politica, fino al suo scioglimento, aderendo poi ai Popolari e alla Margherita, è stato più volte eletto consigliere al comune di Pozzuoli ricoprendo diverse cariche assessoriali. Tra le deleghe quella allo sport è stata la più cara.

Docente di educazione fisica, ma anche con una laurea in giurisprudenza, ha addestrato ed introdotto alla pratica dello sport schiere di giovani. La cattedra di scienze motorie, come oggi è stata ribattezza quella di educazione fisica, lo ha visto lavorare per lunghi anni all’ITIS di Pozzuoli, oggi noto con la denominazione ITI ‘Guido Tassinari’ il nome del preside che gli ha attribuito il maggiore prestigio. Allo sport  Lubrano ha dedicato buona parte del suo tempo.

E’ stato presidente della Libertas Puteoli. Ha fondato la prima associazione flegrea che ha dato dignità ai diversamente abili, l’AFdHa, rivestendo il ruolo di presidente per moltissimi anni, impegnandosi allo spasimo affinché venissero aperte le porte degli impianti e far svolgere loro una attività sportiva. E’ stato consigliere nazionale della Federazione sportiva diversamente abili. Amico di Luca Pancalli, attuale capo del settore e già reggente del Coni, si è battuto al suo fianco per migliorare la condizione dei diversamente abili ed assicurargli dappertutto la pratica sportiva.

Persona lineare, sempre disponibile, ascoltava le esigenze della gente e se ne faceva partecipe e portavoce. Anche dopo aver lasciato la politica attiva non si è mai tirato indietro per intraprendere nuove battaglie per la democrazia ed il rispetto dei diritti. Lascia un vuoto difficilmente colmabile non solo nella sua famiglia ma anche fra i tanti amici che lo apprezzavano e ne conservano grande stima.

Giovanni Moio

 





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