La Chiesa di Pozzuoli sta impegnando tutte le proprie energie nella ripresa di quanto scaturito dal Sinodo diocesano, soprattutto grazie allo slancio dato dal vescovo, monsignor Gennaro Pascarella, per una revisione delle linee pastorali che sono state tracciate oltre dieci anni fa. Da dove ripartire? Innanzitutto dal senso della comunità e dalla missione evangelizzatrice a cui viene chiamata ogni parrocchia e ciascun credente. Un’azione che deve caratterizzare, partendo dall’agire quotidiano, il cammino ecclesiale dei prossimi anni.
«Visitando le parrocchie – è stato sottolineato da monsignor Pascarella durante le recenti assemblee sinodali che si sono svolte a maggio – ho constatato che dobbiamo crescere nella mentalità e nello spirito sinodale, esercitarci sempre di più per acquisire uno stile sinodale permanente. È necessario educarci alla sinodalità per essere discepoli e Chiesa missionaria. Ascoltarci tra noi, fare in modo che l’altro possa esprimersi liberamente. Ascoltare i bisogni della gente e il grido del popolo rappresenta il primo passo della sinodalità. È necessario ascoltare, ponendoci tutti insieme, lo Spirito che ci parla attraverso la Parola di Dio, per comprendere come annunciare e testimoniare il Vangelo dell’Amore».
Nel recente incontro avuto nel mese di maggio con i partecipanti al convegno della diocesi di Roma, Papa Francesco ha sottolineato il rischio di un atteggiamento negativo legato al “funzionalismo” eccessivo: «È una nuova colonizzazione ideologica che cerca di convincere che il Vangelo è una saggezza, una dottrina, ma non è un annuncio, non è un kerygma. E tanti lasciano il kerygma, inventano sinodi e contro-sinodi, che in realtà non sono sinodi, sono “risistemazioni”. Perché? Perché per essere un sinodo ci vuole lo Spirito Santo; e lo Spirito Santo dà un calcio al tavolo, lo butta e incomincia daccapo. Chiediamo al Signore la grazia di non cadere in una diocesi funzionalista».
Bergoglio ha anche chiesto a tutti i rappresentanti delle Chiese italiane di prendere sul serio e di studiare l’Evangelii Gaudium, in particolare di rileggere il percorso di trasformazione missionaria delle comunità cristiane che è proposto nelle pagine dell’Esortazione.
Monsignor Pascarella, facendo riferimento proprio a queste riflessioni del Pontefice, ha invitato a riguardare il cammino percorso con il Sinodo diocesano. «Rileggendo il Direttorio – ha specificato – certamente avevamo scritto tante cose belle ma spesso sono rimaste solo parole scritte. Innanzitutto dobbiamo far conoscere di più a tutti gli operatori parrocchiali le indicazioni pastorali, consapevoli che è importante anche cambiare qualcosa. Dobbiamo sempre porci le domande: che posto occupa Gesù Cristo nella nostra, nella mia vita? Abbiamo fatto abbastanza come comunità parrocchiale? Il cammino sinodale parte sempre da una conversione personale e comunitaria, altrimenti cadiamo nel “funzionalismo” di cui parla Papa Francesco».
Sono stati somministrati dei questionari i cui risultati sono stati analizzati nelle assemblee sinodali e si stanno raccogliendo ancora riflessioni da parte della Commissione sinodale. Appare, infatti, ora indispensabile effettuare una ricognizione di ulteriori integrazioni o modifiche delle linee pastorali delineate nel Direttorio, rivisto alla luce delle osservazioni raccolte dalle comunità parrocchiali. Segni dei tempi offrirà spazio nei prossimi mesi alla presentazione degli orientamenti suggeriti per i quattro centri, Catechesi, Liturgia, Carità e Cultura, che devono camminare insieme, pur tenendo presente le specificità di ogni ambito d’azione.