Conclusa la Messa Esequiale per il Sommo Pontefice Emerito Benedetto XVI, iniziata alle 9.30, ora italiana, in Piazza San Pietro a Roma. Circa centotrenta i cardinali e tremilasettecento i sacerdoti presenti. Numerose le autorità in rappresentanza dell’Italia, a partire dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Tra le delegazioni straniere presenti a Roma, in via ufficiale, sono state invitate solo le delegazioni di Germania e Italia. A titolo privato sono intervenuti il Re Filippo e la Regina Mathilde del Belgio e la Regina Sofia di Spagna con il loro seguito; i Capi di Stato e ministri di Lituania, Polonia, Portogallo, San Marino, Slovenia, Togo, Ungheria, Repubblica Ceca, Gabon, Slovacchia, Cipro, Colombia, Croazia, Francia e Gran Bretagna. Circa tremilasettecento i sacerdoti presenti.
L’omelia di Papa Francesco si è aperta con le parole: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23,46). Sono le ultime parole che il Signore pronunciò sulla croce; il suo ultimo sospiro – potremmo dire – capace di confermare ciò che caratterizzò tutta la sua vita: un continuo consegnarsi nelle mani del Padre suo. Mani di perdono e di compassione, di guarigione e di misericordia, mani di unzione e benedizione, che lo spinsero a consegnarsi anche nelle mani dei suoi fratelli. Il Signore, aperto alle storie che incontrava lungo il cammino, si lasciò cesellare dalla volontà di Dio, prendendo sulle spalle tutte le conseguenze e le difficoltà del Vangelo fino a vedere le sue mani piagate per amore».
Con queste parole il Papa ha voluto richiamare ancora una volta lo spirito di servizio alla Chiesa che ha ispirato la vita di Benedetto XVI. «Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce».
La bara di semplice cipresso che ospita le spoglie di Joseph Ratzinger è stata portata nelle Grotte Vaticane dopo la fine dei funerali, posizionata in quella che, in un primo momento, era stata la tomba San Giovanni Paolo II, così come esplicitamente richiesto dallo stesso Papa Emerito.
Carlo Marino
(foto in copertina: Avvenire; altre foto: Carlo Marino)