Un crocifisso ligneo di epoca medievale e due tele di noti autori della scuola napoletana del Seicento, tornano nella disponibilità del patrimonio artistico di Pozzuoli dopo essere stati allontanati dalla città per il bradisismo o in seguito all’incendio del Duomo nel lontano 1964. La loro ricollocazione sarà presentata ufficialmente nei due prossimi fine settimana nell’ambito della rassegna culturale “Maggio d’Arte a Pozzuoli: il passato che ritorna”.
“Questo è il frutto dell’impegno messo in campo da questa amministrazione per ricomporre il patrimonio artistico della città – ha spiegato l’assessore alla Cultura Alfonso Artiaco – Ma se oggi possiamo salutare con piacere questi eventi è anche per il lavoro sinergico fatto assieme alla Diocesi di Pozzuoli e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Napoli”. Un fruttuoso lavoro di squadra testimoniato dal responsabile dei Beni Artistici della Soprintendenza Giovanni Barrella e dal direttore del Museo Diocesano di Pozzuoli Alessandro Migliaccio, intervenuti questa mattina assieme all’assessore Artiaco alla conferenza stampa.
Il crocifisso ligneo De Cioffis sarà ricollocato nell’omonima cappella al Rione Terra, nei pressi della Cattedrale di San Procolo, sabato 13 maggio, con una cerimonia ufficiale che avrà luogo alle ore 12. Da allora in poi potrà essere ammirato tutti i fine settimana in occasione dell’apertura al pubblico della rocca tufacea.
Analoga sorte toccherà ai due seicenteschi dipinti che fanno il loro ritorno a Pozzuoli: il “San Francesco e Sant’Antonio” di Paolo Finoglia, che scampò all’incendio del Duomo del 1964 e che troverà casa nel Museo Diocesano, e il “San Paolo che scrive l’epistola” di Francesco Fracanzano, che verrà collocato sull’altare maggiore della Chiesa del Corpo di Cristo. Le due opere saranno presentate il 20 maggio, unitamente al corredo artistico di 14 tele realizzate da Giuseppe Simonelli, che si trovano nella Chiesa di Santa Maria della Purificazione e che sono state restaurate dalla Soprintendenza. Nello stesso giorno sarà anche possibile visitare l’ipogeo della Chiesa.
A luglio, infine, tornerà nella città flegrea anche il dipinto dell’artista puteolano Giacinto Diano, “San Raffaele che restituisce la vista a Tobia” (1760), che sarà ricollocato nella Chiesa di San Raffaele.
“San Francesco e Sant’Antonio” di Paolo Finoglia
“San Paolo che scrive l’epistola” di Francesco Fracanzano