Il vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella, ha presieduto la celebrazione del funerale di Francesco Pio Maimone nella parrocchia San Lorenzo martire a Pianura, sabato 25 marzo. Nella chiesa risuonava il pianto di tantissimi giovani. Un dolore enorme, espresso in maniera dignitosa, da una comunità che si è stretta intorno ai familiari della vittima. Il vescovo ha concelebrato insieme al vicario foraniale don Vincenzo Tiano sn, e al parroco don Vincenzo Cimarelli. Particolarmente commossi il sindaco Gaetano Manfredi e sua moglie, presenti insieme all’assessore alla legalità Antonio De Iesu, il presidente della IX Municipalità Andrea Saggiomo e l’assessore Marco Lanzaro.
Nell’omelia monsignor Pascarella sottolinea il senso di sgomento perché la morte di un giovane per mano violenta da parte di un altro giovane ci disorienta: «Un grido sgorga dal nostro cuore, in particolare da quello dei genitori di Francesco Pio: “Perché?”. Grido che si fa richiesta di giustizia! Non possiamo non lasciarci interrogare da questo evento drammatico, che ha colpito la nostra comunità civile e religiosa. Siamo ancora capaci di trasmettere ai nostri giovani i valori che tengono insieme il tessuto civile ed ecclesiale? Bastano le analisi, gli studi, i progetti? Sono certamente necessari! Ma essi non incidono, se non ci sono testimoni, adulti che con la loro vita dicono che l’onestà, il rispetto dell’altro, anche se diverso, la giustizia, la solidarietà non sono un optional, ma fondamento della comunità».
Dal vescovo un appello a fare di più, ad agire subito, richiamando anche all’impegno di ogni singolo cittadino, richiamando le parole di don Pino Puglisi: “Se ognuno fa qualcosa si può fare molto”.
Infine, un invito a non abbassare la guardia, condiviso dal sindaco di Napoli, che si è impegnato a tornare nel quartiere per pianificare interventi soprattutto a favore dei giovani. «Quando si spegneranno i riflettori mediatici su questo evento drammatico – ha esortato monsignor Pascarella – non giriamo subito pagina! Ci sia in tutti noi un sussulto di umanità, che non ci lasci cadere le braccia, ma ci metta in movimento, dando il nostro contributo, anche se piccolo, perché i nostri ragazzi e giovani possano respirare un clima non inquinato, ma benefico: l’onestà, la giustizia, la verità, la bontà, la mitezza, la condivisione, il servizio, il rispetto dell’altro».
Significative le parole scritte dalla sorella di Francesco Pio, Chiara, che sono state lette in conclusione della celebrazione: «Ti hanno portato via senza un perché, una spiegazione. Ti sei fatto volere bene veramente, con la tua simpatia e la tua bontà, con il tuo essere un amico vero, un amico sincero, con i tuoi sogni nel cassetto, e la tua voglia di realizzarli tutti, sei indelebile, incancellabile dai nostri cuori».
Testo completo dell’omelia del vescovo di Pozzuoli
Testo completo del ricordo della sorella Chiara