Nel Palazzo Fruscione a Salerno, concerto “Sulle tracce della Nouvelle Vague”. Venerdì 23 settembre

Nel Palazzo Fruscione a Salerno, concerto "Sulle tracce della Nouvelle Vague". Venerdì 23 settembre





In occasione della Mostra multidisciplinare Nouvelle Vague 3 che aprirà le porte al Palazzo Fruscione di Salerno venerdì 23 settembre, il Massimo cittadino omaggia, con la propria orchestra filarmonica, i registi, che fecero parte di questa celeberrima e rivoluzionaria corrente cinematografica, con un evento totalmente inedito: il concerto intitolato “Sulle tracce della Nouvelle Vague”, diretto dal Maestro e compositore inglese, Geoff Westley che, per l’occasione, ha realizzato dei nuovi arrangiamenti delle colonne sonore dei film Jules e Jim e Tirez sur le Pianiste di François Truffaut , Le Meprìs di Jean-Luc Godard, e Cartouche di Philippe de Broca, firmate da Georges Delerue.
Il concerto sarà diviso in due tempi: il primo dedicato alle melodie struggenti del film Jules e Jim, in cui rivivranno le atmosfere, ora cupe, ora gioiose, ora malinconiche, che hanno fatto da sfondo al racconto del “triangolo d’amore” più famoso della storia del cinema, tratto dal romanzo di Henri Pierre Rochè, cui seguirà un’incursione di vivacità con il tema musicale del secondo lungometraggio del celebre cineasta francese, Tirez sur le Pianiste e da Cartouche(1962) di Philippe de Broca . Il secondo tempo sarà invece dedicato all’esecuzione delle maestose e solenni musiche del film Le Meprìs- Il Disprezzo, che Jean-Luc Godard realizzò nel 1963, portando in scena l’omonimo romanzo di Alberto Moravia.
La sezione centrale del concerto è invece un omaggio alla canzone d’autore francese. La splendida voce di Ilaria Pilar Patassini, accompagnata dalla fisarmonica di Salvatore Cauteruccio intonerà le melodie di brani come Le tourbillion de la Vie di Jeanne Moreau, Les moulins de mon coeur di Michel Legrand, Avec le temps di Leo Ferré, con un ulteriore omaggio a Charles Aznavour, con due brani, La boheme e Sous le ciel de Paris, resa celebre dall’interpretazione storica di Yves Montand.

 

CS Peppe Iannicelli 





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