Nella Provincia di Salerno incontro sul libro di Papa Francesco “Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace”





Mercoledì 22 giugno, alle ore 20.30, nella Provincia di Salerno, Palazzo Sant’Agostino – Sala Bottiglieri (via Roma), si svolge l’incontro sul tema dell’e-book di Papa Francesco, “Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace” (edito da Solferino, 2022, 192 pagine).

Previsti gli interventi di: monsignor Andrea Bellandi arcivescovo di Salerno, Campagna e Acerno, Antonio Mattone, portavoce Comunità di Sant’Egidio, Guido Pocobelli Ragosta, vice caporedattore Rai, Enzo Ragone, inviato Rai guerra nei Balcani. Modera Mario D’Elia, responsabile Comunione e Liberazione della diocesi di Salerno.

 

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Recensione Unilibro

Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace: La pace è molto più della semplice assenza di guerra. La parola biblica shalom indica una condizione di pienezza di vita che la violenza distrugge e annienta alla radice. Ed è proprio una riflessione radicale quella che Papa Francesco offre in queste pagine, nelle quali dispiega il suo insegnamento sulla necessità della fraternità e l’assurdità della guerra. Pagine intrise della sofferenza delle vittime in Ucraina, dei volti di quanti hanno patito il conflitto in Iraq, delle vicende storiche di Hiroshima, fino all’eredità, purtroppo inascoltata, dei due conflitti mondiali del Novecento. Francesco non fa sconti a nessuno e individua nella bramosia del potere, nelle relazioni internazionali dominate dalla forza militare, nell’ostentazione degli arsenali bellici le motivazioni profonde che stanno dietro alle guerre che ancora oggi insanguinano il pianeta. Scontri che seminano morte, distruzione e rancori e che porteranno nuova morte e nuova distruzione, in una spirale cui solo la conversione dei cuori può porre fine. Il dialogo come arte politica, la costruzione artigianale della pace, che parte dal cuore e si estende al mondo, il bando delle armi atomiche, il disarmo come scelta strategica sono le indicazioni concrete che Francesco ci affida affinché la pacificazione diventi realmente l’orizzonte condiviso su cui costruire il nostro futuro. Perché dalla guerra non può nascere nulla di veramente umano.





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