Non conosco ancora i vostri volti, tendo le mie mani a tutti voi. Saluto di don Mimmo Battaglia al popolo di Napoli





Monsignor Domenico Battaglia ha inviato un messaggio al Popolo di Dio di Napoli. La lettera è stata letta da un commosso cardinale Crescenzio Sepe mentre ha dato l’annuncio della nuova nomina.

«Anche se non conosco ancora i vostri volti – afferma don Mimmo, così si firma – tendo le mie mani a tutti voi. Non solo a chi condivide la speranza cristiana ma a tutti coloro che, in modi diversi, si impegnano ogni giorno, pur nella durezza del vivere quotidiano, a rendere più umana l’umanità, più civile la civiltà.

Vengo come un viandante che desidera camminarvi accanto, convinto che solo insieme possiamo seguire l’unico Maestro e Pastore, Gesù, Signore della vita e della storia! A Lui dovranno ispirarsi i nostri criteri, i piani pastorali, le scelte concrete, i comportamenti quotidiani. Gesù ci invita ad abitare una Chiesa che esce dai suoi sacri recinti per mettersi al servizio del territorio, a partire dagli ultimi. Una Chiesa dunque dove non si celebrano solo dei riti ma la vita e le speranze delle donne e degli uomini del nostro tempo. Su questa strada cercheremo di essere insieme artigiani di pace, cercatori di un infinito che intercetta i limiti per farne possibilità, costruttori infaticabili di speranza. Affidandomi a Lui, verrò tra voi come fratello che va tra fratelli».

Battaglia rivolge il proprio saluto a sacerdoti, religiose e religiosi, diaconi, seminaristi, associazioni e gruppi laicali, alle famiglie, soprattutto quelle in difficoltà, ai giovani, al mondo della cultura, risorsa inesauribile di questa terra, a università, scuola e a tutte le Istituzioni preposte al servizio della città e del bene comune.

«Napoli incrocio di bellezza e di ricchezze umane all’ombra del Vesuvio, con la sua complessità e i suoi evidenti problemi, alcuni antichi ed altri nuovi – conclude il presule –, rappresenta il vero tesoro del nostro Sud, con i suoi limiti e le sue possibilità. La capacità di resistere, reggendo, per così dire, anche al crollo di molte speranze, che trovo simile a quella della mia gente di Calabria, è la vostra e la nostra risorsa più grande. Accanto al desiderio di questa umanità che vuole rialzarsi, ci sono tanti che sperano e lottano ogni giorno per la giustizia, l’onestà, l’uguaglianza e la preferenza verso i più deboli, ma anche per la mancanza del lavoro, che rimane la vera piaga di questa nostra società. Con questa speranza, con questa forza, desidero venire tra voi e condividere la vita e il cammino della nostra fede battesimale».

Commosso il saluto espresso da monsignor Antonio Di Meo, vicario generale della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, a nome della comunità nella quale monsignor Battaglia è stato accolto nel 2016: «Siamo nella gioia perché il Santo Padre Francesco ha apprezzato la vostra persona e il lavoro pastorale da voi avviato in questa piccola diocesi e ora vi chiama a proseguirlo nella grande diocesi di Napoli. È il cammino, profeticamente annunciato dal Concilio, che deve trovare oggi irreversibilmente concreta attuazione “perché il mondo creda” (Gv 17,21). La gioia diventa gratitudine per quanto avete svolto nei quattro anni in diocesi, percorrendola in lungo e in largo di giorno e di notte».

Il cardinale Sepe, come i suoi recenti predecessori, abiterà nel complesso del Tempio di Capodimonte; come Amministratore Apostolico guiderà l’Arcidiocesi di Napoli fino alla venuta del successore che sarà concordata nei prossimi giorni.

 





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