I minori a Nisida non devono essere “vuoti nella mente”. Ecco il senso degli incontri d’intrattenimento organizzati con artisti napoletani nelle ultime due settimane nell’istituto penale minorile.
Il direttore ha rivolto un accorato ringraziamento a coloro che hanno reso possibile questa bella iniziativa, promossa dal cappellano, don Gennaro Pagano, riuscita egregiamente grazie all’organizzazione di Antonio Mallardo, con la direzione artistica di Mario Esposito. L’obiettivo è moltiplicare questi appuntamenti, semmai coinvolgendo anche altri artisti.
L’emergenza legata al Covid19 ha determinato un ulteriore peggioramento della situazione già critica nelle carceri italiane. La sospensione dei colloqui con i parenti e delle attività formative ha influito negativamente. Anche nell’istituto Nisida, dove sono state organizzate comunque delle videochiamate, i ragazzi stanno avvertendo in modo particolare la mancanza fisica dei genitori e dei familiari.
«Privi dei colloqui, privi delle occasioni ricreative organizzate dal volontariato carcerario, delle attività formative e laboratoriali, – ha sottolineato don Gennaro, in un appello lanciato a fine marzo a favore dei detenuti – si trovano a fare i conti con un tempo vuoto, generatore di malessere interiore e di dinamiche pericolose. Hanno bisogno soprattutto di non essere dimenticati da chi è fuori. In questo momento è importante non dimenticarsi di coloro che sono in carcere». La speranza, per i ragazzi di Nisida, assume un’importanza maggiore nelle giornate dell’emergenza coronavirus.
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